Il Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia
Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa della Commissione Europea lanciata nel 2008 per riunire in una rete permanente le città che intendono avviare un insieme coordinato di iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici.
Gli obiettivi ed il campo di azione dell’iniziativa si sono progressivamente estesi nel corso del tempo. Nel 2015, attraverso la fusione con l’iniziativa gemella Mayors Adapt, ha avuto avvio il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima & l’Energia, e agli obiettivi di mitigazione si sono aggiunti quelli nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Nel 2015 è stato lanciato il Patto globale dei sindaci per il clima e l'energia, capitalizzando l'esperienza acquisita in Europa, dando vita al più grande movimento di enti locali impegnati sul cambiamento climatico. Ad oggi il Patto riunisce circa 12.000 aderenti, provenienti da 60 Paesi, coinvolgendo più di 300 milioni di persone.
I firmatari del Patto assumono l’impegno di raggiungere e superare gli obiettivi dei propri Paesi su clima ed energia (per l’Europa la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030), adottando un approccio integrato per la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico.
I Piani di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima
I firmatari devono approvare, entro due anni dalla deliberazione di adesione del Consiglio Comunale, un Piano d’Azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC), contenente l’insieme coordinato di azioni che intendono porre in atto.
La progettazione delle azioni deve essere basata, per la parte di mitigazione, su un inventario base delle delle emissioni (IBE) che permetta di calcolare le emissioni del territorio comunale nell’anno di riferimento (baseline) e per la parte adattamento su una valutazione dei rischi e delle vulnerabilità indotti dal cambiamento climatico.
In entrambi i casi devono essere presi in esame dei “settori chiave” considerati strategici per l’elaborazione delle azioni: nel caso della mitigazione si tratta dei settori residenziale, terziario, municipale e trasporti; nel caso dell’adattamento i settori edifici, trasporti, energia, acqua, rifiuti, gestione del territorio, ambiente & biodiversità, agricoltura & silvicoltura, salute, protezione civile & emergenza, turismo (all’elenco possono essere aggiunti altri settori rilevanti per il territorio di riferimento). Per soddisfare i requisiti minimi di ammissibilità del PAESC l’inventario deve coprire almeno tre dei quattro settori chiave e le azioni di mitigazione devono coprire almeno due settori.
Gli altri requisiti minimi sono legati all’approvazione del Piano da parte del Consiglio Comunale e all’assunzione formale degli impegni sia per l’adattamento che per la mitigazione.
Il Piano deve essere redatto con la partecipazione delle società civile e deve essere corredato da strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati.
La relazione di attuazione deve essere presentata due anni dopo l'approvazione del PAESC. Ogni quattro anni la relazione deve contenere anche un Inventario di Monitoraggio delle Emissioni.
Il Segretariato del Patto mette a disposizione dei firmatari una serie di risorse per sostenere i firmatari del Patto nello sviluppo dei loro Piani d'azione per l'energia sostenibile e il clima (SECAP), in collaborazione con il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (CCR/JRC).
Il Patto dei Sindaci in Italia
L’Italia è da sempre uno dei Paesi maggiormente rappresentati tra i firmatari del Patto dei Sindaci, sia per l’impegno degli enti locali che per la presenza di numerose strutture di supporto che accompagnano gli enti locali nell’attuazione del Patto.
Firmatari italiani del Patto dei Sindaci
Firmatari che hanno presentato il Piano di azione | Firmatari che hanno monitorato il Piano di azione | Firmatari che hanno preso impegni nel campo dell'adattamento (CoM2030) | |
<10.000 abitanti | 2698 | 758 | 303 |
10.000 - 50.000 | 805 | 316 | 182 |
50.000 - 250.000 | 139 | 66 | 42 |
250.000 - 500.000 | 10 | 4 | 3 |
>500.000 | 8 | 4 | 3 |
Fonte: https://eu-mayors.ec.europa.eu (agosto 2023)
Pur essendo relativamente numerosi gli enti locali italiani che hanno assunto impegni nel campo dell'adattamento, sono ancora pochi quelli che hanno affrontato questo tema nel loro PAESC o nell'ambito della pianificazione comunale. Si tratta prevalentemente di analisi e piani di azione realizzati nell'ambito di progetti europei, come nel caso di Bologna, di Reggio Emilia, di Ancona e dei Comuni della SEC delle Marche.