Italian smart cities - I progetti delle città intelligenti

Per costruire una smart city è necessario puntare sulla presenza di infrastrutture digitali, sul benessere e sul ruolo del capitale umano ma è ancora più necessario partire da un’attenta analisi del territorio. Conoscere i bisogni dei cittadini e la disponibilità delle risorse è essenziale per disegnare un progetto inclusivo e di successo.

A tale scopo l'Osservatorio Smart City, istituito da ANCI ha stilato un documento che riporta un insieme di indicazioni operative utili per un più efficace sviluppo di un modello di città inclusiva e sostenibile. Dalle indicazioni dell’Osservatorio appare chiaro come la sola tecnologia non sia sufficiente per costruire una smart city, ma è il fattore umano a determinare il successo di un progetto, attraverso la corretta interpretazione dei dati e il coinvolgimento attivo dei cittadini.
Sulla base del lavoro di analisi svolto dall'Osservatorio, ANCI ha promosso e realizzato Italian Smart Cities (ora Agenda Urbana) la piattaforma nazionale che raccoglie le esperienze progettuali implementate dalle città italiane nell'ottica smart. All’interno della piattaforma le città raccontano le proprie iniziative innovative, i bisogni a cui rispondono, i costi sostenuti, gli impatti avuti sulla qualità della vita delle persone e le condizioni di replicabilità in altri contesti urbani.

Nel panorama italiano sono numerose le città impegnate in sperimentazioni di modelli di efficienza energetica, sostenibilità ambientale e digital transformation che le rendano più smart. Secondo lo Smart City Index 2020 di Ernst & Young, che ha analizzato le 109 città capoluogo d’Italia e stilato una classifica dei centri urbani italiani sulla base della sostenibilità delle infrastrutture e della capacità di innovare i propri servizi garantendo ai cittadini un miglioramento della qualità della vita, la città più sostenibile d’Italia è Trento seguita da Torino, Bologna, Mantova e Milano. Il Rapporto del 2020, analizzando il tema della sostenibilità urbana ha preso in considerazione la capacità delle città di offrire infrastrutture Smart nelle diverse componenti del trasporto, dell’energia e dell’ambiente.
In generale, l’analisi fornita dallo Smart City Index ha rivelato che le città italiane si stanno orientando complessivamente verso un modello di sviluppo sostenibile. Altro dato interessante che emerge dall’analisi del Report è che molte delle prime venti città sostenibili d’Italia non sono metropoli. Infatti, città come Brescia, Bergamo, Mantova, Monza o Bolzano, pur non essendo tra le più popolose, mostrano segnali molto positivi in termini di sviluppo sostenibile.

Le città italiane sono oggetto di analisi anche nel Rapporto ICity Rank, che FPA redige ogni anno per aggiornare l’evoluzione dei centri urbani nel percorso verso città più intelligenti, più inclusive, più vivibili, più capaci di promuovere sviluppo adattandosi ai cambiamenti.
Nel 2020, anno caratterizzato dalla pandemia, l’indagine è stata focalizzata esclusivamente sul percorso di trasformazione digitale delle città italiane, analizzando le performance dei 107 comuni capoluogo e costruendo il ranking delle città più digitali d’Italia attraverso un ’indice di trasformazione digitale, media aritmetica di 8 indicatori settoriali. La Ricerca ha evidenziato che il processo di trasformazione digitale delle città italiane e delle loro amministrazioni non si è arrestato nell’anno della pandemia, anzi per molti versi ha ricevuto un’accelerazione anche se in modo non uniforme e mettendo in evidenza una profonda differenza tra Nord e Sud. La graduatoria complessiva ha visto in cima Firenze seguita da Bologna, Milano e Roma. Sono città metropolitane sette delle prime dieci classificate e altre tre si sono collocate tra le prime venti. Cagliari, al nono posto in classifica, è risultata la prima città del Sud.