MONITORAGGIO - Energia locale - Progetto bandiera del Piano Strategico
Il progetto, presentato per la particolarità della metodologia seguita, è stato inserito nelle Linee Guida per la Realizzazione del Piano Strutturale Comunale (PSC), che è lo strumento di pianificazione urbanistica generale predisposto dal Comune (nel nostro caso dall’Associazione dei Comuni del copparese, ora Unione Terre e Fiumi), con riguardo a tutto il proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale dello stesso.
Il progetto, nato ed individuato come azione bandiera nel piano Strategico dell’Associazione dei Comuni del copparese, è inserito nella matrice ambientale del P.S.C È significativo della scelta dei Sindaci di allinearsi in sinergia con il Piano d’azione per l’energia sostenibile SEAP, previsto nell’ambito dell’attuazione del Patto dei Sindaci.
È stato già completato uno studio di fattibilità che prevede impianti a biomasse che corrispondono esattamente a quelli previsti nella strategia europea e nazionale, mirante al passaggio più ampio e veloce possibile dalle fonti energetiche tradizionali a quelle rinnovabili. Lo studio di fattibilità prevede una riduzione delle emissioni di CO2 (promozione dia una low carbon society).
Lo studio di fattibilità - già realizzato - del progetto era teso a trovare una soluzione locale sostenibile in risposta al fabbisogno di energia del territorio dei 6 Comuni del copparese, attraverso la realizzazione di una filiera di energia rinnovabile completa e locale, con lo scopo di garantire in modo sostenibile ed affidabile la fornitura di servizi prioritari ai cittadini (vedi 7° programma quadro europeo). Lo studio ha raggiunto i risultati attesi attraverso:
1) Analisi del fabbisogno energetico nei 6 Comuni.
2) Analisi delle risorse energetiche nei 6 Comuni, che ha portato ad individuare nelle biomasse disponibili localmente la fonte energetica rinnovabile più idonea, considerando che il territorio interessato è preminentemente agricolo.
3) Compilazione della specifica tecnica preliminare dell’impianto di cogenerazione/trigenerazione per la produzione di energia elettrica e termica.
4) Approccio olistico: è un progetto integrato di sistema che influenza in modo consistente tutte le principali attività del territorio, mettendo le basi per il loro sviluppo e creando nuove opportunità finora impensabili.
5) Verifica a Bruxelles, in sede europea, che il progetto rientra fra quelli che possono usufruire di contributi dell’Unione Europea ed ha le caratteristiche per essere finanziato dalle banche attraverso schemi di project financing.
6) Previsione che l’energia elettrica prodotta sarà venduta ad un prezzo definito dai certificati verdi introdotti dal decreto Bersani 79/99 (e successive modifiche), mentre il combustibile sarà costituito da biomasse disponibili localmente.
Per lo studio di fattibilità del progetto ci si è avvalsi della collaborazione di altri soggetti.
Affinché l’impianto di produzione di energia elettrica e termica venga realizzato, si prevede la partecipazione di azionariato privato o project financing
Il Progetto Energia Locale è stato promosso attraverso diversi convegni e comunicati stampa dal 2004 al 2007 (anche con esponenti della Commissione Europea Dir. Gen. trasporti ed energia) ed inserito nelle Linee Guida per la costruzione del P.S.C. partecipato attraverso il coinvolgimento di circa 200 rappresentanti della comunità territoriale: imprenditori, tecnici, rappresentanti di associazioni economiche-industriali-sociali, giovani, presenze femminili e politici in circa un’ottantina di incontri e forum finale. Favorito anche l’uso dell’ICT fino a fine febbraio 2009 grazie all’utilizzo della piattaforma e_demps, del progetto e-democracy del Comune di Pesaro, finanziato dal CNIPA, a cui hanno aderito, oltre all’Associazione dei Comuni del copparese, anche diversi Comuni della ReCS – Rete delle Città Strategiche -.
L’argomento che ha stimolato maggiormente il dibattito e acceso il confronto tra diversi soggetti intervenuti è sicuramente l’energia.
Ambiente, energia e unione hanno rappresentano le tre parole chiave che sintetizzano l’intero percorso attuato fino ad oggi.
La metodologia del percorso partecipato è erede del processo avviato con il Piano Strategico (nel quale è nato il Progetto Energia Locale, ritenuto un’azione bandiera del P.S.); una delle sue finalità è stata proprio quella di costituire un elemento fondamentale per l’innesco di un processo di relazione tra le persone, indispensabile per alimentare il processo della governance.
Il personale che costituisce l’Ufficio di Piano, nato per la realizzazione del P.S.C., ha seguito un corso di formazione per la gestione dei gruppi per la riapertura dei i laboratori della governance (avviati con il Piano Strategico), per far sì che il processo di coinvolgimento degli stakeholder nella costruzione di Piani e Progetti sia che siano di progettazione – come il PSC – o di programmazione – come il Piano Strategico, diventi pratica costante nel governo del territorio dei sei Comuni coinvolti.
Tra le finalità previste:
- Modifica atteggiamento dei soggetti coinvolti sulle scelte di lungo periodo relative allo sviluppo del territorio
- Sviluppo di un’identità comune dei sei territori anche per la realizzazione del Piano Strutturale e degli altri strumenti urbanistici derivati attraverso un processo partecipato
- Miglioramento della relazione tra i soggetti pubblici e privati all’interno di una visione condivisa
- Far sì che i laboratori della governance diventino modalità costante e ordinaria, anche applicata al percorso d’integrazione dei territori e dei servizi.
- integrare le amministrazioni
- valorizzare la comunità
- rinnovare il rapporto centro/periferia
Sia il processo programmatico del Piano Strategico, sia quello pianificatorio del P.S.C. sono impostati in modo sostenibile, cioè prevedendo l’integrazione delle politiche ambientali, economiche e sociali. La metodologia utilizzata per la realizzazione del progetto Energia locale ha seguito le medesime linee.
Un comitato formato da alcuni cittadini e sostenuto dai Verdi provinciali, si è espresso contro la realizzazione delle centrali a biomasse, temendo che non ci sia a livello locale la quantità di materiale sufficiente ad alimentarle e che quindi venga favorito un disboscamento in altre parti del mondo, determinando così un alto impatto ambientale per quei territori. Si teme inoltre che le centrali possano rischiare di essere utilizzate come inceneritori.
La potenziale replicabilità del Progetto sta nel metodo adottato nel processo di costruzione, partito dall’analisi di fabbisogno energetico locale e di ricerca di fonti rinnovabili disponibili in loco, con emissioni minime di gas serra, inserito in uno strumento di pianificazione urbanistica (P.S.C.), costruito promuovendo la filosofia olistica di sviluppo urbano, coinvolgendo nella delineazione delle Linee Guida rappresentanti della Comunità dei 6 Comuni dell’attuale Unione Terre e Fiumi, con particolare attenzione agli aspetti di genere e di età delle persone coinvolte.