Manta River Project - Studio per la valutazione dei quantitativi di microplastiche presenti nel fiume Po
Abstract
Manta River Project è stato il primo progetto ufficiale di sperimentazione volto ad individuare le microplastiche nel Fiume Po.
Nel corso della prima fase del progetto sono stati scelti quattro punti di prelievo all’interno delle aree individuate come rappresentative dai ricercatori: Isola Serafini (Piacenza), Boretto (Reggio Emilia), Pontelagoscuro (Ferrara), Po di Goro–Delta (Rovigo).
I campionamenti sono stati condotti da Arpae Emilia Romagna e il Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente (DICMA) dell’Università di Roma La Sapienza si è occupato dell’analisi.
Lo strumento di campionamento utilizzato è una sorta di manta, costituita da una rete con una maglia di 330 μm..Le microplastiche campionate nei diversi siti sono state identificate e classificate sperimentando una tecnica innovativa che ha già fornito risultati promettenti: l'analisi d'immagine iperspettrale.
Nel complesso sul totale dei materiali raccolti su cui è stato possibile determinare la provenienza emerge un 22% di materiali industriali da imballaggio, un 10% provenienti da sorgenti civili e un 56% di provenienza da scarichi di depuratori, pesca, rifiuti di origine civile e sanitaria o agricola. L’obiettivo dello studio ha identificato, oltre alla tipologia dei materiali campionati, il riconoscimento del tipo di polimero per ogni particella analizzata, la caratterizzazione morfologica e morfometrica delle microplastiche e la correlazione tra il polimero e attributi morfologici e morfometrici delle microplastiche rinvenute. Nel dettaglio la correlazione tra la tipologia di polimero e la categoria di microplastica ci testimonia la presenza di:
- frammenti (costituiti principalmente da Polietilene (circa il 90%: i due polimeri più richiesti dal mercato per la produzione di imballaggi);
- filamenti costituiti da Poliammide seguiti da polipropilene e Polietilene categoria di origine secondaria derivate dalla degradazione di corde, tessuti e fili per la pesca;
- granuli (Polipropilene, Polietilene e Polistirene Espanso) anch’essi di origine secondaria come progressivo processo di degradazione dei rifiuti plastici di maggiori dimensioni;
- pellet, considerati in base alla loro forma di origine primaria (Polietilene, Polipropilene per il 95%): anch’essi polimeri utilizzati per lo più per le lavorazioni industriali.
Nella fase 2 del progetto, avviata nel 2022 per la durata di 12 mesi, i campionamenti sono stati estesi al Piemonte, nei siti di Chivasso (TO) e Isola Sant’Antonio (AL), che si sono aggiunti agli altri già individuati in Emilia Romagna, Lombardia e Delta Veneto. Aumentare il numero di campionamenti sia nel tempo sia nello spazio, ha consentito di valutare al meglio la variabilità del dato.
Localizzazione intervento
Area marina e costieraAmbito
Autorità di bacinoReferente progetto
Fernanda MoroniSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio
- Rifiuti