MONITORAGGIO - LIFE PRIMES Miglioramento della resilienza al rischio alluvioni con azioni di adattamento sviluppate insieme ai cittadini

Il progetto ha sperimentato un grande lavoro di squadra tra amministrazioni locali, protezione civile, cittadini, scuole, volontariato, esperti, comunità scientifica per la prevenzione del rischio alluvioni e mareggiate e la risposta all’emergenza.

in particolare tra i partner di progetto: l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, Arpae Emilia-Romagna, la Regione Emilia-Romagna–Direzione regionale Cura del territorio e dell’Ambiente, i centri funzionali delle Regioni Marche e Abruzzo, l’Università Politecnica delle Marche e le amministrazioni locali delle aree pilota coinvolte: Ravenna (località Lido di Savio), Poggio Renatico (Fe), Lugo (Ra), Sant’ Agata sul Santerno (Ra), Imola (Bo) Mordano (Bo), Senigallia (An), San Benedetto del Tronto (Ap), Scerne di Pineto (Te), Torino Di Sangro (Ch).

Collaborazioni tra soggetti pubblici che esercitano competenze concorrenti o coordinate o di diversi livelli territoriali

Sono stati effettuati incontri preparatori con i Comuni delle aree pilota per individuare gli stakeholder più significativi e valutare le modalità più idonee per coinvolgere la cittadinanza sulla base delle realtà locali.

Un workshop informativo in ciascuna delle aree pilota, con una sessione operativa di compilazione dei CAAP da parte degli stakeholder e discussione finale; un workshop di presentazione dei risultati dei CAAP e dialogo con l’amministrazione.

Un’esercitazione di protezione civile sul rischio alluvioni per ogni regione, finalizzata a testare la capacità di risposta del sistema di protezione civile e a fornire un momento formativo per i partecipanti sui comportamenti da tenere in caso di emergenza.

Un’azione dimostrativa per ogni regione, selezionata tra le azioni di adattamento del CAAP più votate dai cittadini, con il coinvolgimento delle comunità delle aree pilota per accrescere la consapevolezza attraverso l’esperienza diretta.

Divulgazione delle attività attraverso siti internet

Maggiore conoscenza degli scenari climatici a livello locale conseguenti ai cambiamenti climatici.

Miglior coordinamento tra i diversi attori del sistema di protezione civile.

Acquisizione di procedure, linguaggi e modalità di comunicazione condivisi.

Risposta più efficiente all’emergenza.

Apprendimento degli aspetti fondamentali di gestione di un progetto Life.

Acquisizione di capacità organizzative e di gestione di processi partecipati con la popolazione.

Acquisizione di capacità organizzative e di gestione di eventi a livello locale e nazionale.

Implementazione delle capacità di comunicazione e di reporting.

Produzione e distribuzione di documenti tecnici o manuali, Affiancamento di consulenti al personale interno

Le azioni sviluppate ed attuate dal progetto sono in linea con quanto previsto nei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni, in ottemperanza della Direttiva 2007/60/CE, in particolare nell’ambito delle misure appartenenti alla categoria M4, Misure di preparazione, relative al miglioramento dei sistemi di allerta e delle modalità di informazione alla popolazione, alla promozione della “cultura del rischio”. Sono in corso di realizzazione delle Linee guida per sostenere l’implementazione ed attuazione delle azioni sviluppate nell’ambito del progetto per diffonderle nei comuni a rischio di alluvione nelle tre regioni anche attraverso il coinvolgimento dell'ANCI regionale. I risultati del progetto saranno portati all'attenzione delle istituzioni nazionali, grazie anche alla collaborazione con altre Protezioni Civili (con particolare riferimento alle regioni che hanno manifestato il loro supporto nell’implementazione del progetto), e alle attività legate all’attuazione della Direttiva 2007/60/CE per garantire che le esperienze e gli strumenti sviluppati attraverso Life PRIMES, così come i risultati ottenuti, possano essere replicati in altre parti d'Italia.

Miglioramento della coerenza delle politiche e delle azioni attuative

I problemi incontrati a livello di progetto, che hanno causato ritardi sono i seguenti:

- il lungo tempo nell'assegnazione del contratto per l'assistenza tecnica (sei mesi dalla chiusura del bando di gara);

- i numerosi forti terremoti, avvenuti nelle regioni abruzzesi e marchigiane nel periodo agosto-ottobre 2016 gennaio 2017 e le abbondanti nevicate di gennaio 2017, che hanno causato diversi rinvii nello svolgimento delle proprie attività progettuali, in quanto i Centri Funzionali erano direttamente coinvolti nelle attività di assistenza alla popolazione e ripristino.

Coordinamento tra le unità organizzative, Coordinamento con altri enti pubblici
  • Contributo al percorso di omogeneizzazione nazionale dei sistemi di allertamento.
  • Facile replicabilità del percorso partecipato.
  • Miglioramento della resilienza con azioni di adattamento sviluppate con i cittadini.
  • Integrazione delle azioni dei CAAP nei piani di protezione civile comunali.
Produzione di documenti e rapporti sull'attività svolta, Documentazione tecnica e manuali consultabili in loco, Documentazione tecnica e manuali consultabili on line, Creazione di un sito web del progetto, Disponibilità a rispondere telefonicamente o via e-mail a quesiti specifici, Breve collaborazione con altri soggetti che intendano implementare esperienze simili, Disponibilità a impartire corsi o stage per la formazione di personale di altro ente, Presentazione del progetto a conferenze nazionali e internazionali
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