Plastic Busters MPAs

Il progetto Plastic Busters MPAs ha affrontato il problema dei rifiuti marini su scala mediterranea e con un approccio coordinato, al fine di contribuire al mantenimento della biodiversità e di preservare gli ecosistemi naturali nelle Aree Marine Protette pelagiche e costiere.

Abstract

I rifiuti marini sono riconosciuti a livello globale come una delle principali sfide sociali dei nostri tempi a causa delle loro significative implicazioni ambientali, economiche, sociali, politiche e culturali. Le minacce che i rifiuti marini rappresentano per la fauna selvatica e gli ecosistemi sono sempre più documentate, con impatti che variano dall'aggrovigliamento e l'ingestione, al bioaccumulo e al bioingrandimento delle sostanze tossiche rilasciate dalla plastica, ai danni agli habitat e alle specie bentoniche. Il piano regionale per la gestione dei rifiuti marini nel Mediterraneo della Convenzione di Barcellona e la direttiva quadro sulla Strategia marina dell'Unione europea hanno fornito un importante contributo per attuare gli impegni politici e ridurre efficacemente tali rifiuti e i rischi che rappresentano per la fauna marina del Mediterraneo. Il progetto Plastic Busters MPAs ha affrontato, su scala mediterranea e con un approccio coordinato, tale problematica ambientale, al fine di contribuire al mantenimento della biodiversità e di preservare gli ecosistemi naturali nelle Aree Marine Protette (AMP) pelagiche e costiere. Il progetto ha previsto azioni riguardanti l'intero ciclo di gestione dei rifiuti marini, dal monitoraggio, attraverso la definizione di metodologie armonizzate, alla valutazione degli impatti dei rifiuti marini sul biota che dimora nelle AMP, alla prevenzione e mitigazione dei rifiuti marini con lo sviluppo di specifici modelli, puntando anche a rafforzare la collaborazione tra Aree Marine Protette situate in Italia, Francia, Spagna, Croazia, Albania e Grecia. Plastic Busters MPAs, ha implementato la strategia multidisciplinare e il quadro d'azione comune sviluppato nell’ambito dell'iniziativa Plastic Busters coordinata dall'Università di Siena e dal Mediterranean Sustainable Development Solutions Network. Si è partiti da alcune aree protette pilota, come il Santuario dei Cetacei, per fare una sorta di censimento di tutte le macro e microplastiche che inquinano il sito, per poi studiare le conseguenze generate sull’ambiente marino e sulla salute della sua fauna. Nello specifico le attività condotte dal progetto, negli ultimi 4 anni, sono state finalizzate alla valutazione dell’entità e della composizione del Marine Litter, e degli impatti sulle specie marine nelle AMP pelagiche e costiere. Sono state prodotte linee guida e raccomandazioni, ed implementati progetti dimostrativi per prevenire e mitigare gli impatti del Marine Litter nelle aree hotspot. Il lavoro svolto è stato inoltre finalizzato al rafforzamento dell'attuazione dei principali quadri di riferimento legislativi dell'UE, dell'UNEP/MAP (Mediterranean Action Plan), delle politiche nazionali e internazionali e allo sviluppo di un contesto favorevole per la replica delle misure di riduzione di rifiuti plastici e dei loro effetti su un'ampia rete di Aree Marine Protette dell’area MED. Obiettivo di “Plastic Busters MPAs” è stato anche definire, attraverso specifici protocolli di intesa, un “Piano di Governance” congiunta delle AMP coinvolte così da estenderlo a tutte le aree marine protette del Mediterraneo.

Localizzazione intervento

Area marina e costiera

Ambito

Area Marina Protetta

Strumenti di finanziamento

INTERREG

Referente progetto

Teresa Romeo

Settori di intervento

  • Territorio e Paesaggio
  • Rifiuti

Data inizio lavori

2018-02-01

Tempo di realizzazione

48

Costo

5.055.033,91

Finanziatore

UE

Note ai finanziamenti

Programma Med-Interreg (2014-2020), Contributo FESR: 4.853.533,02

Bilancio totale: 599 189,01

Bilancio FESR: 509 310,66

e-Mail

teresa.romeo@isprambiente.it

URL

https://plasticbustersmpas.interreg-med.eu

Partner

Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente (UNISI); Agenzia corsa per l'ambiente (OEC) Governo Regionale delle Isole Baleari. Dipartimento dell'ambiente, dell'agricoltura e della pesca; Agenzia di gestione del Parco Nazionale Marino di Zante (NMPZ); Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (PNAT); Ufficio d'informazione del Mediterraneo per l'ambiente, la cultura e lo sviluppo sostenibile (MIO-ECSDE); Istituto Oceanografico Spagnolo, Centro di Oceanografia delle Baleari (IEO-COB); Centro ellenico per la ricerca marina, Istituto di oceanografia (HCMR); Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare, dipartimento di oceanografia e dinamica degli ecosistemi (IFREMER); Agenzia catalana dei rifiuti - Centro di attività regionale per il consumo e la produzione sostenibili (ARC-SCP/RAC); Ministero ellenico dell'Ambiente e dell'Energia, Segretariato Speciale per l'Acqua; Ministero dell'Ambiente albanese - Direzione della Biodiversità e delle Aree Protette; Ministero dell'Ambiente e della Protezione della Natura della Croazia; Università di Spalato, Facoltà di Ingegneria Civile, Architettura e Geodesia.