WOMENBIOPOP - Tra ambiente e salute: uno studio su base nazionale per il biomonitoraggio umano sugli inquinanti organici persistenti in donne in età riproduttiva
Abstract
Studi effettuati dalle autorità nazionali e regionali hanno mostrato alti livelli di alcuni inquinanti - al di sopra dei limiti fissati dalla normativa comunitaria - nei pressi di impianti industriali e discariche in Italia. In alcune di queste aree, dove è comune il consumo di prodotti alimentari di produzione locale, vi è il rischio reale di una esposizione ad inquinanti organici persistenti - POP -. Il biomonitoraggio umano - HBM - rappresenta l'approccio più diretto ed efficace per valutare il grado di esposizione a tossine ambientali della popolazione generale, di gruppi di popolazione e di singoli individui, in quanto bypassa la mancanza di dati sull'esposizione e le incertezze, fornendo una misura integrata della dose interna di inquinanti risultanti nel tempo da tutte le fonti di esposizione. Nonostante questo vantaggio, i dati sul biomonitoraggio umano sono scarsi a causa di problemi etici e pratici, inoltre l'analisi degli inquinanti organici persistenti nei campioni biologici è costosa, richiede tempo e tecniche altamente sensibili e specifiche. In più, i dati disponibili sono in genere di scarsa comparabilità perché sono ottenuti mediante l'applicazione di progetti di studio diversi e sono espressi in differenti unità di concentrazione.
Il progetto mira a rispondere alla crescente domanda di informazioni sul livello di esposizione agli inquinanti organici persistenti di origine ambientale. Esso si concentrerà sulla sottopopolazione delle donne in età riproduttiva (20-40 anni), la cui esposizione ai POP sarà valutata mediante biomonitoraggio per determinare la 'dose interna' dei contaminanti selezionati, analizzando la loro concentrazione nei campioni di sangue. Nel corso del progetto saranno redatti piani di monitoraggio per aree con livelli di esposizione diversi, a seconda del livello di attività industriale, ricadenti in nove regioni diverse. In ciascuna area verranno inserite nello studio almeno 50 donne, comprese le giovani madri. Verrà inoltre creata una rete di unità sanitarie locali e di autorità ambientali, con il coordinamento dell'ISS. Il lavoro di analisi sarà effettuato in linea con gli standard utilizzati a livello comunitario per favorire il confronto con gli studi effettuati in altri Stati membri. Poiché dalla dieta deriva oltre il 90% dell'esposizione umana ai POP, nell'analisi dei dati di concentrazione nel sangue si terrà conto delle abitudini alimentari. I risultati saranno comunicati alla popolazione locale attraverso le unità sanitarie locali.
Localizzazione intervento
Area industrialeAmbito
Ambito nazionaleStrumenti di finanziamento
LIFEReferente progetto
Elena De FelipSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio