Conservazione e riproduzione dello storione italiano cobice
Abstract
Nel nostro Paese sono presenti tre specie di storione: lo storione cobice - Acipenser naccarii -, il comune - Acipenser sturio - e il più raro storione ladano - Huso huso -. Il primo é un endemismo adriatico, cioè esclusivo di questo settore sud-orientale dell'Europa, riconoscibile dal secondo per il muso appuntito e relativamente lungo e la taglia generalmente più ridotta. E' un pesce in forte rarefazione in tutto il suo areale italiano, che comprende la parte settentrionale dell'Adriatico, il Po e parte dei suoi affluenti. I rischi di estinzione sono forti, a causa dell'inquinamento delle acque, della pesca indiscriminata, del lungo ciclo riproduttivo caratteristico della specie e di interventi quali la costruzione di dighe e sbarramenti lungo i fiumi che gli impediscono il raggiungimento delle zone idonee per la riproduzione. Tutti gli storioni, infatti, sono definiti migratori anadromi: vale a dire, si riproducono nelle acque dolci e trascorrono il resto dell'esistenza in mare. E il cobice migra ogni anno dal mare verso il Po, l'Adige, il Piave e il Brenta, suoi principali siti riproduttivi - ma arriva fino al Ticino: nel 2003 il parco lombardo della Valle del Ticino ha avviato, pure con fondi Life, il suo progetto per redigere un piano d'azione per la conservazione del cobice -.Il parco regionale veneto del Delta del Po, nell'ambito dell'annualità 2004 del programma Life Natura, ha presentato un progetto poi approvato e finanziato dall'Unione Europea per l'incremento dello storione adriatico. Si tratta di un'iniziativa di larga portata che coinvolge ben tredici enti cofinanziatori, puntando all'incremento delle popolazioni naturali di questa specie nei principali corsi d'acqua che sfociano nell'Adriatico settentrionale.Oltre al parco, capofila del progetto, sostenuto anche dalla Regione Veneto, partecipano la Regione Lombardia e la Regione Emilia-Romagna quali cofinanziatori, e quali partner attivi l'Ersaf - Ente regionale sviluppo agricoltura e foreste della Lombardia -, le Province di Rovigo, Venezia, Ferrara, Piacenza, Treviso, Padova, Cremona, Verona e l'Istituto Spallanzani di Milano. Nel progetto sono inoltre coinvolte l'Università di Padova e l'Università di Ferrara. Il progetto si propone di indagare sui fattori che hanno condotto questo pesce sulla soglia dell'estinzione. Cause come la distribuzione circoscritta, il particolare ciclo vitale, le esigenze ecologiche, l'eccessiva pressione pescatoria determinano densità di popolazione così basse da compromettere seriamente l'attività riproduttiva delle singole popolazioni. Il primo importante passo per la protezione della specie nell'area è stato preso con l'istituzione del divieto di pesca allo storione, recependo l'articolo 12 della Direttiva "Habitat" nelle leggi regionali di Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Ma non è sufficiente. Si lavorerà allora alla redazione del piano d'azione nazionale che andrà poi adottato da tutte le istituzioni locali. Contestualmente verrà realizzata una massiccia azione di reimmissione. Circa trentamila esemplari di varie taglie dimensionali saranno rilasciati in dieci corsi d'acqua, di cui considerando il normale tasso di mortalità più di duemila raggiungeranno la maturità sessuale. Allo scopo verranno potenziati i due stabulari già esistenti in Lombardia e Veneto, per l'allevamento degli avannotti da rilasciare e per futuri simili interventi.Ancora, verranno effettuati studi genetici e i risultati, assieme a quelli dell'operazione di restocking, saranno inclusi in due banche dati liberamente consultabili sulla rete Internet. Prima del rilascio in natura gli avannotti saranno marcati con piccoli contrassegni elettronici, per assicurare il riconoscimento nei censimenti successivi, anche da parte della costituenda rete di operatori formata da guardie provinciali, volontari, pescatori sia d'acqua dolce che in mare. Previste anche azioni di comunicazione e di coinvolgimento del mondo della scuola, per creare le condizioni di sostegno e apporto locali alla migliore riuscita del progetto.
Obiettivi
- Tutelare la biodiversità
- Tutelare la biodiversità
Localizzazione intervento
Area protettaAmbito
Parco RegionaleStrumenti di finanziamento
LIFEReferente progetto
Stefano DanieliSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio
Data inizio lavori
2004-10-01Tempo di realizzazione
36Costo
€ 2.288.402Finanziatore
UENote ai finanziamenti
Cofinanziamento programma Life Natura: euro 1.258.621,00