MONITORAGGIO - Arboreto del Parco “Vivaio Sbanditi”
L’area Sbanditi rientra nel comprensorio della Foresta demaniale della Fossiata amministrata dal Corpo Forestale dello Stato – Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Cosenza.
La Fossiata è la più grande ed importante tra le foreste di Cosenza estesa nei comuni di Longobucco, San Giovanni in Fiore, Spezzano della Sila e Spezzano Piccolo.Ambiente fisico: il complesso della Fossiata è delimitato a Nord dallo spartiacque di Gallopane, ad Est dai Monti Sordillo e Pettinascura e dal Fiume Lese, a sud dalla Valle del Neto e ad ovest da coltivi ed incolti di proprietà privata. Il clima presenta caratteristiche tipicamente mediterranee con precipitazioni concentrate nel periodo autunno- invernale e moderata siccità estiva. Tali caratteristiche emergono chiaramente esaminando i dati registrati nelle stazioni termo-pluviometriche di Cecita (1180 m s.l.m.) e Camigliatello Silano (1291 m s.l.m.). L'ambiente è stato reso fruibile e visitabile ai visitatori attraverso dei camminamenti tematici e percorsi accessibili. E' stata creata un'area pic-nic ed un piccolo anfiteatro per l'educazione ambientale. I boschi vetusti concorrono alla stabilità degli ecosistemi in cui insistono, forniscono beni (legno, funghi, tartufi, frutti del sottobosco) e servizi (sequestro del carbonio atmosferico e attenuazione dell’effetto serra; regimazione e controllo dei flussi idrici e qualità delle acque con riduzione del rischio idrogeologico, limitazione dell’erosione del suolo, riduzione del pericolo di frane, valanghe, alluvioni, ecc.; conservazione della biodiversità in situ - flora, fauna e habitat; favoriscono la fruizione turistico-ricreativa e contribuiscono al benessere dell’uomo). La capacità di erogare questi servizi, in quantità e con modalità molto specifiche, è tale da giustificarne il grande valore che viene loro attribuito per cui possono essere considerati come laboratori a cielo aperto, dove studiare l’evoluzione naturale e individuare strategie e azioni di gestione forestale volte a incrementarne l’offerta, a valorizzare il ciclo dei nutrienti, regolare i flussi idrici e favorire la conservazione della biodiversità. Obiettivo di una gestione forestale sostenibile è che sappia integrare le funzioni economiche, sociali e produttive con quelle di conservazione delle funzioni ecologiche e dei servizi ecosistemici a esse associati.
Con questo lavoro è iniziata una nuova fase di sviluppo per l’intero territorio del Parco e della riserva della biosfera inserito nel MAB Sila. Grazie alle esperienze maturate il Parco si candida a diventare il motore dello sviluppo sostenibile dell’intera area protetta; un vero e proprio laboratorio di ricerca e sperimentazione sulle tematiche di natura non solo ambientale, ma anche di sviluppo sociale ed economico delle collettività gravitanti nell’area”.
Il Parco Nazionale della Sila e la Riserva della Biosfera “MAB-Sila – possono diventare la base per lanciare un marchio territoriale, capace di migliorare in primo luogo l’immagine della Regione Calabria, definita dagli studiosi una immagine di “Esplosione vegetazionale unica nel contesto della nazione e del bacino del Mediterraneo”, di cui l’Arboreto ne è una degna espressione.
Rapporti di collaborazione tra Ente Parco
Uno degli obiettivi primari del progetto in linea con la mission del Parco che prevede la condivisione dei valori che lo contraddistinguono con Enti, le Comunità locali, operatori, Associazioni e cittadini è certamente la sensibilizzazione verso i valori di un’Area Protetta ovvero di un Parco Nazionale non solo da un punto di vista prettamente paesaggistico ma più strettamente connesso allo sviluppo, al mantenimento, alla valorizzazione dell’esistente, dell’apparato socio-economico e di promozione di una identità territoriale legata ad un ambiente di certo interesse europeo per ciò che preserva e promuove al suo interno in termini di benessere individuale e collettivo così come previsto dall’O.M.S.e dall’O.M.T..
In particolare sono stati creati dei parternariati fra Ente Parco e:
- Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria
- Università della Calabria
- Ufficio Territoriale Biodiversità di Cosenza
Il progetto ha favorito la collaborazione delle maggiori università della Regione Calabria, quali quella di Reggio Calabria “Università degli Studi Mediterranei” e quella di Cosenza
“Università della Calabria” nonché del Parco Nazionale della Sila con l’Ufficio Territoriale Biodiversità di Cosenza. Oltre ad essere state coinvolte ovviamente le Amministrazioni Comunali dell’area il progetto in maniera più ampia si è sviluppato grazie al finanziamento che ha coperto il 50% delle spese ottenuto col P.S.R 2007/2013. Pertanto la collaborazione e la sinergia si sono resi aspetti fondamentali quanto sostanziali per la stesura e la fattività del progetto in perfetta sintonia non solo con le politiche regionali ma su scala nazionale ed europea nella realizzazione di un centro di esperienze e di educazione ambientale all'aperto come quello dell’ “Arboreto” del Parco.
Ex sede di un vivaio forestale indirizzato al rimboschimento, l’ “Arboreto” rappresenta oggi uno splendido esempio di una serie completa della vegetazione naturale (inclusa la vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea) e degli ecosistemi caratteristici del Parco ma al tempo stesso costituisce una espressione tangibile della funzione ultima del Parco stesso: la conservazione in situ, stabilizzazione e ricostituzione dei sistemi forestali, della flora e fauna e degli habitat naturali, grazie all'organizzazione dell'area come un vero e proprio "museo vivente del bosco" in particolare e della biodiversità silana in generale.
L'Arboreto è un esempio perfetto di come la gestione delle foreste possa sposare l'uso durevole delle risorse con la sostenibilità del sistema bosco e di come le stesse possano costituire una meta turistica, modelli di sviluppo sostenibile, di riqualificazione e valorizzazione degli usi di paesaggi tradizionali, di rivalutazione di territori completamente in abbandono che al tempo stesso diventano oggetto di interesse, di scambi culturali, di conoscenza, dalle scuole, agli esperti che vogliano percorrere uno dei tanti sentieri tematici che si sviluppano all’interno dell’area naturalistica rivalutata dal progetto.
Il progetto dell’ “Arboreto” del Parco costituisce una ricerca applicata sulla “individuazione, caratterizzazione e definizione delle linee guida per la gestione dei boschi vetusti” in quanto nasce dal recupero di un ampio territorio occupato da alberi vetusti e da piante rare come l’ “Alneta di alberi vetusti”, un raro bosco di Ontano Nero. Costituisce un modello esportabile di “laboratori a cielo aperto”, dove allo stesso tempo studiosi universitari ed esperti osservano l’evoluzione naturale e individuano strategie e azioni di gestione forestale volte a incrementarne l’offerta, a valorizzare il ciclo dei nutrienti a regolare i flussi idrici e favorire la conservazione della biodiversità.