MONITORAGGIO - Progetto SalvaAcque
Il progetto SalvaAcque è un’azione inserita all’interno del Contratto di Fiume “Torrente Cerrano e corsi minori”. Un contratto sottoscritto tra l’AMP Torre del Cerrano, i Comuni di Atri, Silvi e Pineto, la Regione Abruzzo e la Provincia di Teramo per attuare una politica attiva e partecipata di tutela del territorio nella consapevolezza che i corsi d’acqua sono elementi di naturalità e nello stesso tempo generatori di risorse economiche ma a volte causa di alluvioni e inquinamento.
Il progetto SalvaAcque nel 2018 è iniziato con un’azione prioritaria attivata come controllo e monitoraggio delle acque per gestire le risorse ambientali e paesaggistiche.
L’obiettivo fissato dal progetto è stato quello di fornire elementi utili per il raggiungimento del massimo di naturalità possibile negli ambienti fluviali con conseguente miglioramento degli ecosistemi acquatici e terrestri, l’incremento delle fasce ripariali, la riduzione sostanziale del rischio d’inquinamento e un aumento della capacità autodepurativa.
Il primo risultato conseguito dal progetto SalvaAcque 2018 è stato il monitoraggio svolto attraverso un programma di campionamenti ed analisi su tutti i corsi d’acqua ricadenti nell’area marina protetta ottenendo quello che era l’obiettivo iniziale. Il quadro dello stato ambientale dei corsi d’acqua posto come elemento decisivo per poi attivare azioni di conservazione e ripristino laddove ci fosse stato bisogno.
Nella fase di monitoraggio delle acque superficiali sono state rilevate criticità periodiche e alcune positività con superamenti dei limiti potenzialmente ma mitigabili con azioni mirate di controllo preventivo.
Ora con il SalvaAcque 2019, progetto rifinanziato, è in atto un programma di interventi più specifici e riguarderanno i campionamenti per la qualità delle acque in postazioni significative, censimento degli scarichi/allacci abusivi, controlli a valle dei depuratori, definire l'indice di funzionalità fluviale (IFF), indagare tutte le pressioni sulle acque, il controllo delle fosse IMHOFF ancora presenti e la sensibilizzazione verso l’utilizzo della fitodepurazione per privati e piccole aziende del comprensorio. Sempre con il fine di fare arrivare al mare, in area marina protetta, acque sempre più pulite.
Dal punto di vista economico l’attività svolta non può identificare risultati numerici ma una tendenza positiva legata al turismo ed alla frequentazione dei luoghi sicuramente. Specie per gli operatori economici che vedono arrivare sempre più fruitori coscienti di essere in un luogo che beneficia dei controlli ambientali ed offre aspetti di naturalità interessanti. La quantità e la qualità dei visitatori aumenta e si esprime con il desiderio di conoscenza e l’attenzione verso le tematiche di tutela e conservazione degli habitat dell’area marina e dei corsi d’acqua che afferiscono ad essa. A seguito di incontri di sensibilizzazione i lidi e gli hotel “amici del parco” iniziano tutti ad eliminare le plastiche, a differenziare meglio i rifiuti ed a servire prodotti locali riducendo gli impatti sull’ambiente.
Inoltre la spinta verso l’utilizzo di bici o e-bike, per frequentare le strade sterrate lungo i corsi fluviali oggetto del progetto SalvaAcque, aumenta il contatto positivo con le aree controllate.
Il progetto SalvaAcque con il fine di raggiungere gli obiettivi in tempi rapidi e seguendo strategie migliori ha creato una collaborazione stretta con protagonisti essenziali come: Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale (ARTA); la Capitaneria di Porto; i Carabinieri Forestali e i gestori acquedottistici competenti di zona (Ruzzo Reti e ACA).
Le attività sono tutte svolte in sintonia con gli enti coinvolti ed in piena coerenza con le azioni previste dal “Contratto di Fiume del Cerrano e corsi minori”.
La condivisione dei numeri telefonici e gli indirizzi tra tutti gli attori attivi nel progetto permette un contatto diretto con uno scambio celere delle informazioni tale da rendere tempestiva ogni decisione.
La strategia comunicativa adottata è quella di organizzare eventi pubblici dove presentare i risultati raggiunti e le strategie adottate per perseguire i fini progettuali.
In ogni evento organizzato vengono invitati esperti affinchè oltre che ad intervenire nel dibattito possano dare un contributo di idee e modalità di gestione dei vari aspetti tecnici e scientifici.
Inoltre ogni volta che nelle iniziative culturali e turistiche c’è la possibilità di inserire un intervento sulla qualità delle acque, si coglie l’opportunità di partecipare ed avere la possibilità di comunicare e sensibilizzare quante più persone.
Il riscontro positivo avviene molto spesso attraverso la richiesta di operatori turistici, e semplici cittadini della zona, che chiedono informazioni sullo stato del progetto e sugli sviluppi futuri. Questo evidenzia che la parte comunicativa funziona abbastanza e che l’interesse si sia spostato verso una maggiore attenzione sulle questioni ambientali.
Le attività si basano sulla professionalità dei tecnici messi a disposizione degli enti che collaborano nel progetto e quindi da personale qualificato.
Nello stesso tempo vi è stata una fase di formazione professionale (supervisionata dall’ARTA) che ha preparato alcune figure (Guide del Cerrano) ad eseguire sopralluoghi e campionamenti in modo da coprire sia la parte di attività di routine che delle emergenze. Soprattutto intervenire con una tempistica tale da reagire immediatamente ad ogni evento.
Il progetto SalvaAcque ha generato molto interesse determinando riflessioni politiche e la capacità per gli operatori economici di interloquire con maggiore competenza verso i turisti o semplici frequentatori del comprensorio delle Terre del Cerrano.
Spesso nei convegni il progetto SalvaAcque viene portato come modello di gestione da esportare in altri ambiti territoriali soprattutto per aver messo insieme tanti enti permettendo così un’effettiva condivisione di intenti e dati scientifici.
La difficoltà riscontrata all’inizio era quella della scarsa comunicazione tra gli enti territoriali che sembravano essere comparti chiusi poco inclini alla condivisione dei dati. Inoltre la loro partecipazione agli incontri promossi dall’AMP Torre del Cerrano è stata sempre difficile con innumerevoli telefonate, e-mail ed altro.
Questa fase è stata brillantemente superata ed ora c’è molta più collaborazione.
La difficoltà maggiore come peraltro prevedibile è la mancanza di fondi disponibili. Il superamento di questa problematica è stata affrontata con l’elaborazione di 12 progetti che potranno essere presentati all’interno di bandi europei prossimamente attivati.
Il progetto si sviluppa in un ambito territoriale omogeneo e non molto ampio. Solo tre comuni sono percorsi dai corsi d’acqua indicati dal progetto e quindi meno difficoltà nel coinvolgerli. Gli interessi ambientali, paesaggistici, culturali e turistici coincidono con notevole interesse nel portare avanti politiche gi gestione del territorio.
Trovare un interesse comune è la parola chiave per attivare un percorso che porti a risultati e non rimanga a livello di intenzione. Da evidenziare l’impegno dell’AMP Torre del Cerrano in quanto senza di essa difficilmente il Contratto di Fiume dl Cerrano e corsi minori sarebbe stato attivato ed alzato il livello di attenzione sulla qualità delle acque come in questo caso dall progetto SalvaAcque.
Esperienza da esportare dove ci sono aree protette e riserve naturali dove la valorizzazione del paesaggio e la tutela della biodiversità possono fare da traino per il bisogno di introdurre politiche territoriali sempre più attente all’ambiente ed alla prioritaria azione della buona qualità delle acque.