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MONITORAGGIO - M.A.S.T.E.R. - Misure Anti Strascico per la Tutela E il Ripopolamento
Il posizionamento di 72 dissuasori ha contribuito a ridurre il fenomeno della pesca a strascico sotto costa, condotta illegalmente. Il risultato più importante conseguente è la riduzione della pressione antropica su habitat prioritari, in particolar modo sulle praterie di Posidonia oceanica, e sulle risorse alieutiche. Non marginale la riduzione del fenomeno della concorrenza sleale tra imprese di pesca.
La tutela dell’ecosistema marino, attraverso la riduzione dell’impatto delle attività antropiche sull’ambiente e le risorse e la capacità attrattiva e ripopolante dei moduli, ha contribuito al miglioramento dello stato del mare. Un minore sovrasfruttamento delle risorse alieutiche si è tradotto in un maggiore assortimento di esemplari e specie per gli operatori della piccola pesca costiera. La conservazione dell’habitat della prateria di posidonia oceanica si traduce in un maggiore contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti (assorbimento CO2 e produzione ossigeno).
Il progetto, dopo le iniziali difficoltà, ha rafforzato il rapporto con il mondo della pesca (associazioni, consorzi, cooperative) e agevolato il compito di controllo delle Autorità preposte (CP, Carabinieri, ecc.).
Tutela o ripristino degli ecosistemi, Riduzione del consumo di risorse naturali e promozione dell’uso di risorse rinnovabili
Riduzione degli impatti ambientali delle attività produttive
Creazione di collaborazioni tra soggetti pubblici e soggetti privati
In fase di progettazione è stata consultata la marineria della piccola pesca, categoria danneggiata dalla pesca illegale, in modo da ottenere informazioni utili per la realizzazione e il posizionamento dei moduli. Le attività sono state divulgate attraverso comunicati stampa e il sito istituzionale dell’Ente gestore.
Divulgazione delle attività attraverso siti internet
Il progetto è stato realizzato con il supporto di una ditta leader nel settore, che ha fornito consulenza specifica agli operatori dell’AMP.
Produzione e distribuzione di documenti tecnici o manuali, Affiancamento di consulenti al personale interno
Le attività del progetto sono state il primo step di un percorso che prevede il posizionamento di dissuasori attorno alle isole Egadi. L’implementazione è stata prevista attraverso la presentazione di un progetto su finanziamenti del FEP 2007-2013 e ha ricevuto ulteriore contributi attraverso una sponsorizzazione da parte di privati. La mitigazione del fenomeno della pesca a strascico illegale ha consolidato l’immagine dell’AMP, dando credibilità alle istituzioni e consentendo una più forte sinergia con vari soggetti istituzionali (Regione, Forze dell’ordine, Ministeri).
Avvio di nuovi progetti d'implementazione, Miglioramento della coerenza delle politiche e delle azioni attuative
Le difficoltà hanno riguardato principalmente la fase progettuale trattandosi di un intervento che inizialmente veniva percepito come negativo da parte della categoria interessata, come una minaccia e una limitazione all’attività professionale. I tavoli di concertazione con gli operatori hanno mitigato i conflitti. Il progetto in avvio ha subito anche qualche ostruzionismo politico, innescato dalla “lobby” dello strascico.
Sostegno politico al progetto, Problemi nella fase di progettazione
Il progetto si presta ad essere una best practice, facilmente esportabile in altri contesti, sia per la parte di progettazione, che per la parte di concertazione, fornitura e messa in opera. Già si sono verificati i primi casi di interessamento da altre Amministrazioni e Enti gestori di aree protette.
Produzione di documenti e rapporti sull'attività svolta, Documentazione tecnica e manuali consultabili in loco, Disponibilità a rispondere telefonicamente o via e-mail a quesiti specifici, Disponibilità a impartire corsi o stage per la formazione di personale di altro ente, Presentazione del progetto a conferenze nazionali e internazionali