MONITORAGGIO - FUTURE RE-PRESENT PAST
SVILUPPO TERRITORIALE SOSTENIBILE
Il PRG del Comune di Terni individua l’area di Carsulae come parco archeologico, vincolata ai sensi del DLgs n.42/2004 e smi dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali.
Il Piano, costruito con l’intento di attuare uno sviluppo sostenibile per tutto il territorio comunale, stabilisce, per l'Unità di paesaggio di Carsulae, le finalità della conservazione e valorizzazione del paesaggio agrario tradizionale attraverso il rafforzamento della trama agricola, lo sviluppo della rete ecologica minore di connessione con l'Unita di paesaggio di Piedimonte e Cesi e soprattutto il mantenimento dello stato di fatto, ambientale e morfologico, delle aree circostanti il sito archeologico di Carsulae.
Il perseguimento di queste finalità, negli interventi già realizzati ed in quelli previsti, è realizzato attraverso il rafforzamento dei segni presenti e l'inserimento armonico di nuovi segni, con particolare riferimento alla tutela della partizione poderale nel reticolo storico, al mantenimento dei canali principali di deflusso delle acque, del reticolo idrografico minore e dei sistemi di drenaggio dei campi, alla tutela e valorizzazione della tessitura delle strade interpoderali.
Nelle zone del parco archeologico si è intervenuti nella pianificazione del verde in relazione alle sistemazioni ed agli scavi archeologici; a tale proposito è utile ricordare che a Carsulae nel 2015 si è svolta la VI Giornata del Curatore, organizzata dall’Associazione Italiana Curatori di parchi, giardini e orti botanici in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica dell'Umbria, le Coop Sociali Actl e Alis, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Terni e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Terni, il Comune di Terni e il Comune di San Gemini, dedicata al tema della cura del verde nelle aree archeologiche. Obiettivo dell’incontro è stato quello di confrontare diverse esperienze per meglio comprendere il rapporto tra la componente vegetale e la componente materico-archeologica, per far emergere buone pratiche di gestione delle aree archeologiche.
Inoltre gli interventi per la realizzazione delle attrezzature culturali e museali, dei servizi connessi al parco archeologico e dei parcheggi hanno tenuto conto sia della presenza degli scavi archeologici che dell’impatto degli stessi con il paesaggio naturale circostante.
Sono stati impiegati materiali naturali reversibili e permeabili escludendo l’uso del cemento.
Particolare attenzione, nei vari interventi realizzati, è ricaduta sull’impatto acustico studiato nel dettaglio con apposita Valutazione di Impatto Acustico in cui si è sempre riscontrata l’assenza di superamenti dei valori limite di immissione.
Come già detto tutti gli interventi realizzati sono coerenti con la strumentazione urbanistica vigente e con i vincoli presenti sull’area ed hanno tutti perseguito l’obiettivo della migliore ambientazione possibile nel contesto naturalistico e monumentale di enorme pregio del sito.
In particolare l’intervento sul teatro ha previsto la reintegrazione degli elementi funzionali alla fruibilità ed alla lettura tipologica di varie parti, partendo dall’analisi filologica degli elementi costituenti il teatro romano utilizzando materiali totalmente reversibili con l’utilizzo pressoché integrale di tecnologie che prevedono l’impiego esclusivo di materiali naturali e sostenibili come il legno.
Tutti gli interventi realizzati non hanno pertanto diminuito le qualità paesaggistiche, archeologiche e architettoniche riconosciute dai vincoli perché non è stata modificata la morfologia dei terreni né mutato i caratteri strutturanti del territorio agricolo, compresi gli assetti fondiari, le trame agricole, i sistemi colturali, non sono state eseguite modifiche della compagine vegetale, né agli assetti ecologici, idraulici e agli equilibri idrogeologici, non ci sono state alterazioni dello skyline e delle forme dei monumenti interessati cosi come è stato mantenuto inalterato l’assetto scenico e percettivo delle vedute panoramiche, cosi come i caratteri tipologici dell’insediamento romano. Ii vari interventi realizzati in questi anni hanno contribuito, in maniera significativa, ad aumentare e rafforzare i valori culturali del sito mediante una valorizzazione dei luoghi intervenendo sia nell’ambito della tutela, ma anche proponendo un uso consapevole dei reperti ed ampliando il grado di conoscenza del sito.
Collegato al punto precedente vi è anche l’allargamento ed il rafforzamento dei valori economici degli interventi realizzati, tutti protesi verso l’aumento dell’attrattività del parco archeologico ai fini sia culturali che turistici; il tutto dimostrabile dal consistente aumento dei visitatori avvenuto negli ultimi anni.
Il processo decisionale, progettuale e realizzativo ha coinvolto più soggetti pubblici a vario titolo impegnati sia nella salvaguardia del luogo e dei suoi innumerevoli monumenti, che nella valorizzazione attraverso anche un ri-uso consapevole degli spazi.
In tutti i progetti realizzati, insieme all’Amministrazione Comunale di Terni, hanno collaborato altre istituzioni a vario titolo interessate, quali ad esempio le Soprintendenze Umbre, ma anche la Società Sangemini per gli aspetti legati alla presenza sul sottosuolo di falde acquifere importanti, la Regione Umbria quale Ente finanziatore di numerose iniziative attraverso l’uso di fondi europei, Ministero dei beni culturali con l’attivazione di specifici finanziamenti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni ed associazioni operanti sul territorio, come ad esempio le associazioni operanti nella gestione del sito o associazioni esperte nella materia del superamento delle barriere architettoniche.
Questo percorso è stato possibile perché tutti i soggetti coinvolti seguivano e perseguivano un’idea di sviluppo in sintonia con le politiche in atto a scala regionale e nazionale.
Tutto il percorso progettuale ha sempre tenuto conto dell’importanza di coinvolgere, sin dalla fase ideativa, chiunque avesse interesse nel proporre o suggerire proposte capaci di sviluppare l’idea di elevare l’area di Carsulae in vero e proprio parco archeologico, che superasse i confini strettamente territoriali per rivolgersi ad un più ampio bacino d’utenza.
Per divulgare e far conoscere i progetti e, più in generale, l’idea per la quale si sta ancora lavorando, sono state diffuse varie pubblicazioni ampiamente divulgate, anche oltre i confini regionali; per ultima si segnala il libro “Il teatro romano di Carsulae – progetto di ripristino funzionale” scritto dagli architetti Andrea Deangelis e Piero Giorgini con presentazione del Prof. Giovanni Carbonara, edito da Morphema Editrice, in cui, oltre al racconto sui lavori del teatro, si parla anche del percorso intrapreso dal 2000 ad oggi per la valorizzazione di Carsulae. Il Comune di Terni si è occupato dell'invio della pubblicazione alle biblioteche universitarie di architettura e ingegneria e alle soprintendenze italiane con l'obiettivo della più ampia diffusione tra un pubblico di esperti dell'approccio tenuto a Carsulae sul tema del restauro monumentale finalizzato alla fruizione e alla valorizzazione del rudere archeologico nel contesto naturale.
E’ utile inoltre ricordare le numerose iniziative pubbliche tenutesi per far conoscere e raccogliere suggerimenti su Carsulae, una su tutte la conferenza tenuta dal Prof. Giovanni Carbonara in occasione dell’inaugurazione dei lavori per il teatro di Carsulae.
Sempre in quell’occasione molto interessante è stata, ai fini di una maggiore comprensione e conoscenza di Carsulae, la “camminata” proposta da Carlo Infante tra i ruderi presenti, il paesaggio naturale ed i nuovi interventi realizzati; un insieme dialogante che, tutti insieme, contribuiscono a rendere magica un’area che si offre sempre più quale realtà in continuo accrescimento e quindi sempre più da promuovere e valorizzare.
Nella costruzione del parco archeologico e, soprattutto, nel progetto per il teatro romano di Carsulae, sono stati studiati altri esempi europei che hanno guidato i responsabili del progetto nel proporre un modello di sviluppo per aree di questo tipo.
La rifunzionalizzazione del teatro romano, inoltre, contribuisce a far rivivere in maniera dinamica il parco archeologico e, contemporaneamente, tramite la riproposizione parziale delle forme originali, aumenta il grado di conoscenza estendendolo a tutti e non solo agli studiosi di archeologia.
Anche gli interventi programmati, ampliamento del Centro Visita e Documentazione, ampliamento degli spazi espositivi e didattici, accessibilità per tutti e nuove informazioni sul parco archeologico, hanno lo scopo di accrescere la sensibilità pubblica verso il rispetto dei luoghi storici e del paesaggio, aumentare il valore sociale in cui la conoscenza della storia accresce i valori dell’integrazione tra civiltà diverse; non è un caso che a Carsulae, negli ultimi anni, hanno operato, in accordo con la Soprintendenza dell’Umbria, esperti archeologi giunti da varie università anche extra europee, effettuando periodiche campagne di scavo in aree precedentemente inesplorate come il complesso delle terme e il quartiere situato a Nord-Est; il rilievo dato dai media ai nuovi rinvenimenti, peraltro avvenuti dopo circa trent'anni di pausa nell'attività di ricerca a Carsulae, ha senz'altro contribuito al riaccendersi dell'interesse verso un luogo che da generazioni occupa un posto di rilievo nel patrimonio affettivo della comunità locale. La partecipazione alle attività dei cantieri di scavo di archeologi, professori e studenti statunitensi e australiani ha diffuso la notorietà e il fascino del sito a livello internazionale, nelle varie pagine dedicate a Carsulae, nei social forum si moltiplicano i commenti entusiastici e il numero dei contatti, la rete delle relazioni si amplia e l'interesse del turismo estero è in aumento; gruppi di cittadini stranieri arrivano a Carsulae durante tutto l'anno attratti dal dialogo tra presenze archeologiche, ambiente agricolo-pastorale e paesaggio che il sito è capace di proporre.
Una notevole attività di sensibilizzazione sui temi del paesaggio, principalmente per quanto attiene alle tematiche dello sviluppo sociale, è attuata dal Centro Visita e Documentazione U. Ciotti attraverso la programmazione di laboratori, visite e stage di cui usufruiscono scuole da tutta l'Italia centrale. Giornate a tema rivolte ad un pubblico più ampio vengono organizzate prendendo spunto dal contesto storico dell'antichità romana classica e proponendone l'attualizzazione ed evidenziandone il ruolo di matrice dell'identità europea, tramite l'intreccio tra la storia dell'arte, la sociologia, il costume e le tradizioni alimentari della Roma antica e delle culture proprie dei territori sotto la sua influenza: a titolo di esempio nel 2012, Anno della Cultura Romena in Italia, si sono tenuti a Carsulae una serie di incontri dal titolo “Terrae, viaggio nella terra dei Daci” durante i quali titolati accademici romeni hanno tenuto letture e illustrato documenti e siti archeologici dell'antica Dacia. Tra le varie manifestazioni che si svolgono a Carsulae, assumono particolare rilevanza, ai fini dell'integrazione tra le diverse culture, i festival musicali “Maree - culture in viaggio”, “Mediterranea” e “Folk Festival” in cui interagiscono popolazioni territori e culture diverse, quali ad esempio quella balcanica, indiana e nordafricana, coinvolgendo la cittadinanza tutta compresi nuovi cittadini di etnie diverse.
Carsulae dal 2000 ha ospitato artisti di livello internazionale con concerti, rappresentazioni teatrali, set cinematografici, istallazioni temporanee e permanenti, valga per tutti citarI Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, Ramin Bahrami, Arnaldo Pomodoro e Peter Greenaway.
Le relazioni tra i diversi Enti ed istituzioni coinvolte pur essendosi svolte nel massimo grado di rispetto e collaborazione hanno in parte allungato i tempi di attuazione del progetto per causa del protrarsi delle relative pratiche autorizzatorie.
Dall'inizio degli anni 2000 l’Amministrazione Comunale di Terni, in accordo ed in sintonia con le altre Amministrazioni tutte impegnate nella salvaguardia del sito archeologico di Carsulae, ha deciso di intervenire, non solo nella conservazione, obbligatoriamente necessaria per un luogo così importante, ma anche nella sua valorizzazione ai fini turistici e culturali, in sintonia con quanto accade per i maggiori siti archeologici. Si è perseguito l’obiettivo di fare di un luogo così importante un vero “parco archeologico” in cui si ampli la conoscenza e l’attrattività anche attraverso un uso che non sia solo ed esclusivamente approntato alla tutela, ma che ne consenta, con le necessarie e obbligatorie cautele, una rifunzionalizzazione, che contribuisca, da una parte ad aumentare il grado di comprensione e dall’altra di far ri-vivere spazi, luoghi ed oggetti. D’altronde altri paesi europei stanno sperimentando da anni politiche che, oltre alla necessaria tutela, prevedano un ri-utilizzo responsabile di luoghi e testimonianze del passato. Nella costruzione del parco archeologico e, soprattutto, nel progetto per il teatro romano di Carsulae, sono stati esaminati altri esempi europei al fine di proporre un modello di sviluppo per aree di questo tipo. Le soluzioni tecniche e compositive adottate nell'opera compiuta sul teatro romano offrono un aggiornato esempio di sostenibilità del progetto in area archeologico-monumentale soprattutto in relazione al contesto paesaggistico. Si può certamente affermare che il lavoro svolto a Carsulae, in tutte le sue fasi dal 2000 ad oggi, può rappresentare un valido esempio di pratica da esportare in altre realtà, sia per quanto riguarda la fase progettuale in cui le varie Amministrazioni territoriali coinvolte hanno fattivamente collaborato per giungere a soluzioni condivise, senza rimanere ancorate a schematismi esclusivamente autorizzatori, sia nella prospettiva di costruire un parco archeologico di valore extra territoriale, in cui interesse primario non fosse solo la conservazione, ma anche un uso consapevole, rispettoso e dinamico al fine di accrescerne la capacità attrattiva in termini culturali e turistici. Anche la dicotomia esistente tra esigenza di preservare ed esigenza di sviluppo, risolta a Carsulae con tecniche costruttive non invasive, reversibili e con materiali naturali, può costituire un modello esportabile in altre realtà similari. Un modello di sviluppo esportabile in altre realtà che vogliano mettere al primo posto l’attenzione ai valori della diffusione della conoscenza che guardi al di là dei propri confini, permettendo l’accrescimento culturale di un’intera comunità superando le barriere territoriali, confrontandosi con altre realtà, a volte molto distanti e diverse.
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