Il Regolamento Urbanistico del Comune di Quarrata
Abstract
A partire dal 2005 il Comune ha avviato la procedura di adozione del nuovo Regolamento Urbanistico - è il nome che la Legge Regionale della Toscana attribuisce al Piano Regolatore -, cercando in primo luogo il coinvolgimento della cittadinanza, avvenuto attraverso una fitta rete di incontri tematici, questionari, focus group. Sulla base dei materiali raccolti è stato elaborato un primo documento di indirizzo, sottoposto al giudizio del Consiglio Comunale. I risultati di questo lavoro, che ha coinvolto professionisti dei vari settori e qualche centinaio di cittadini, sono stati consegnati ai progettisti incaricati di redigere il Regolamento Urbanistico perché servisse loro come traccia per interpretare il territorio e progettare soluzioni coerenti con i desideri della maggior parte della popolazione. Gli obiettivi emersi erano tanti e ambiziosi: qualità della vita, sostenibilità ambientale. L'amministrazione aveva però anche un'altra preoccupazione: l'eccesso di discrezionalità di chi attraverso le scelte di un progetto urbanistico è in grado di arricchire smisuratamente o impoverire del tutto i singoli proprietari. Nei PRG che conosciamo una linea sulla carta apporta ad alcuni una plusvalenza elevatissima e preclude ad altri - magari localizzati in terreni adiacenti - ogni valorizzazione. Novità assoluta e qualificante del nuovo Regolamento Urbanistico, sono le aree a pianificazione differita, vera rivoluzione copernicana del modo di fare urbanistica. Paradossalmente, l'attenzione al territorio che caratterizzano la legislazione toscana aumentano sempre di più simile posizione di vantaggio. Più è raro il bene tanto più aumenta il potere contrattuale del proprietario. La conseguenza è una riduzione delle risorse disponibili per le altre componenti del processo ed in particolare di quelle che sarebbero deputate a generare la qualità finale dell'ambiente costruito: la progettazione e la realizzazione dell'opera. Una soluzione sta nel differire nel tempo il momento in cui il diritto ad edificare si lega all'area, facendo in modo che questo legame maturi solo dopo che sono stati definiti e garantiti tutti i livelli di qualità che si intendono conseguire. Il Piano di Quarrata ha per obiettivo un contenimento del consumo di suolo ed una riduzione dell'espansione. La domanda che i progettisti si sono posta è addirittura banale: perché non limitarsi ad individuare le aree potenzialmente edificabili e rimandare ad una fase successiva, competitiva e comparativa, il legame tra l'edificabilità e l'area che avrà saputo proporre il miglior processo di trasformazione, valutato in tutti i suoi parametri qualitativi? Una volta identificate nel Regolamento le aree è sufficiente normare quali saranno criteri e parametri di valutazione, in coerenza con gli obiettivi di qualità perseguiti. Sarà poi il Comune ad avviare una fase di evidenza pubblica emanando dei bandi, distanziati nel tempo, nei quali attribuirà un peso diverso ai vari parametri in funzione delle esigenze che, di volta in volta, sono prioritarie per la città. La procedura che ne discende mette in concorrenza tutte le aree potenzialmente idonee all'edificazione e ciascuna di esse, non ancora forte di una posizione di privilegio, tenderà a formulare la miglior proposta possibile, sottraendo quindi preziose risorse alla rendita futura e mettendole a disposizione di processi finalizzati a conseguire quei livelli di qualità che il Comune avrà precisato nel bando.
Commento
Fonte: http://www.comunivirtuosi.org/edizione-2007/comune-di-quarrata.html Il Comune ha vinto il premio "Comuni a 5 stelle" nella categoria "Gestione del territorio"
Dimensioni amministrazione
Da 10.000 a 100.000 abitantiLocalizzazione intervento
Area urbanaAmbito
ComuneReferente progetto
Caterina BiagiottiSettori di intervento
- Edilizia e Urbanistica