MONITORAGGIO - OSTANA: comunità e territorio
Le azioni avviate in campo ambientale, seppur molto diverse tra loro, perseguono l’obiettivo comune di restituire dignità e bellezza a terreni prima abbandonati, creando al contempo nuove economie sostenibili. Segue la stessa linea di pensiero anche il centro culturale Lou Portoun di Borgata S.Antonio (1600 m.), attivo dall’ottobre 2015 e gestito da un’associazione di giovani. Con i suoi eventi, la struttura attrae centinaia di visitatori, che abbinano alla proposta culturale la visita in paese e spesso il soggiorno nelle attività ricettive. Nell’ultimo biennio, il percorso di rinascita di Ostana ha attratto nuovi investitori, e ben due borgate sono state acquistate in blocco per lo sviluppo di progetti altamente innovativi dal punto di vista costruttivo e della sostenibilità delle iniziative: così mentre la Borgata Serre Lamboi si prepara ad accogliere il Monviso Institute, scuola di sostenibilità con corsi di livello universitario, le ex case d’alpe della borgata Ambornetti si reinventano albergo diffuso a impatto zero.
Due giovani agricoltori hanno scelto Ostana per insediare nuove attività agricole, beneficiando anche delle superfici messe a disposizione dalla locale associazione fondiaria. Un altro giovane casaro ha avviato la caseificazione e stagionatura in alpe di un formaggio a pasta semicotta, in grado di distinguersi dal tradizionale nostrale d’alpe. Da circa 4 anni è in corso un costante monitoraggio del bosco di invasione con azioni di contenimento, che spaziano dal pascolo ovicaprino alla formazione di lotti di legnatico per l’abbattimento.
La regia dell’intervento è stata costantemente guidata dalle amministrazione comunali susseguitesi nell’ultimo trentennio. L’ottenimento dei primi finanziamenti pubblici fu indispensabile per dare avvio e concretezza al grande “sogno di Ostana”, mentre la credibilità progressivamente acquisita legittimò le prime elargizioni da parte delle fondazioni bancarie del territorio. Le principali fonti di finanziamento derivano dunque da partecipazione a bandi europei indiretti, nazionali e regionali; in subordine i contributi da fondazioni bancarie, erogati relativamente a singoli interventi o specifiche attività. Fondamentali dal punto di vista scientifico sono la costante collaborazione con il Politecnico di Torino per gli interventi edili, ed il consulto con le Facoltà di Antropologia, Scienze Forestali e Biologia del Piemonte Orientale per il recupero sociale e ambientale del luogo.
A livello locale, le notizie dal Comune vengono divulgate attraverso il portale web istituzionale e mediante avvisi cartacei affissi nelle bacheche di capoluogo e frazioni, ancora in uso per garantire la massima diffusione delle notizie anche tra gli anziani. Le iniziative più disparate e le novità vengono costantemente pubblicate sulle pagine Facebook “Ostana” e nel gruppo aperto “Ostana – promozione di un territorio”, che contano rispettivamente 1200 e 980 iscritti. Per migliorare la comunicazione social, sono in via di attivazione anche i profili Twitter e Instagram. La stampa nazionale e internazionale segue con interesse le vicende di Ostana, eletta ad autentico “caso” di rinascita possibile: nel solo 2015, gli articoli dedicati a questa perla della valle Po sono stati circa 150. Hanno fatto letteralmente il giro del mondo le notizie della nascita del piccolo Pablo e la recente vendita in blocco della borgata Ambornetti (oltre 7000 visualizzazioni Fb).
Le linee di indirizzo e le priorità di intervento sono state costantemente discusse in Consiglio Comunale e in occasione di assemblee aperte. L’idea che uno sviluppo della montagna “diverso”, cioè incentrato su sostenibilità e valorizzazione della cultura locale, fosse possibile, è stata progressivamente condivisa dagli amministratori e dalla popolazione: un passaggio fondamentale per segnare una solida linea d’indirizzo. Nuovi e vecchi ostanesi sono andati parallelamente aggregandosi in associazioni per la salvaguardia della cultura locale e la rinascita del paese: “I Reneis” attivi nella raccolta di testimonianze e nell’allestimento del museo etnografico, “La Proloco” e la sezione locale “Alpini” per l’organizzazione di manifestazioni e delle giornate di lavoro collettivo. Più di recente sono nate “L’Aura fai son vir”, che coordina lo svolgimento della Scuola di Cinema di Ostana, e “Bouligar”, associazione giovanile che gestisce il Centro Culturale polifunzionale della borgata S.Antonio. Ciascun membro della comunità partecipa al processo decisionale mettendo in campo attitudini personale e la propria professionalità, quasi sempre a titolo gratuito. La presenza di un solo impiegato comunale, prevista in rapporto alla popolazione, rende indispensabile il ricorso a collaboratori esterni specializzati nel settore della progettazione e dell’urbanistica.
L’apertura del rifugio oggi denominato “La Galaberna” fu il primo grande segnale della ripartenza di Ostana, con creazione di posti letto per il nuovo pubblico di turisti. Proseguendo in questo solco si segnala la ristrutturazione dell’intera borgata S.Antonio, con un centro culturale polifunzionale e annessa foresteria, in gestione all’ass.ne giovanile Bouligar. Nel 2014 ha riaperto un negozio-info point, dopo quasi 30 anni di assenza. Nel 2015 i residenti hanno sforato quota 80 e nei primi mesi del 2016 è nato Pablo, il primo bimbo da genitori che vivono stabilmente in paese. In campo agricolo l’associazione fondiaria ha affidato un primo lotto di terreni ad una giovane coltivatrice, e un casaro ha avviato la produzione del formaggio “Pasturo dal Sere”. Un pubblico sempre più vasto segue gli accadimenti di Ostana, e il premio letterario internazionale “Premio Ostana: Scritture in Lingua Madre” prepara la X edizione. Ben due borgate sono state acquistate in blocco per avviare futuri investimenti (2016).
Il “caso di Ostana”, come indicato dalla stampa, segue una direzione precisa da ormai più di trent’anni, ed è per questo che non si riscontrano particolari difficoltà nella definizione degli obiettivi e delle azioni da intraprendere. Animato da persone entusiaste e motivate, l’Ente si scontra spesso con la difficoltà nel reperimento dei fondi, nonostante il costante impegno allo scopo. Negli ultimi anni il Comune è stato oggetto di tagli lineari nei trasferimenti dallo stato mentre è cresciuto in modo esponenziale il gettito Irpef, grazie alle nuove attività economiche insediatesi.
Tra le iniziative realizzate a Ostana che si prestano alla replicabilità in contesti simili si segnalano: - Adozione di un Manuale delle linee guida e degli indirizzi per le ristrutturazioni, redatto per garantire l’omogeneità degli interventi nel rispetto del genius loci.
- Creazione di un’Associazione fondiaria, che sostituisca alla gestione individuale dei terreni ovvero al loro abbandono una gestione di tipo collettivo, che ottimizzi il rendimento dei terreni stessi ponendosi quale interlocutore unico verso gli interessati ed affidando i terreni in uso o in affitto.
- Azioni di contenimento del bosco d’invasione, incentivando il pascolo ovino sulle piccole proprietà intorno al paese, con opere di sfalcio e disboscamento nei casi più gravi. In tal modo, sono tornate percorribili le antiche vie comunali, oggi sentieri per escursionisti.
- Piano di conservazione zone umide: mappatura finalizzata all’impostazione di un nuovo modello di gestione pastorale in grado di ottimizzare, senza mai offendere, le risorse del territorio.