Recupero ambientale del lago di Molveno
Abstract
Nel dopoguerra il Lago di Molveno viene a costituire parte integrante del grande impianto di produzione idroelettrica Sarca-Molveno.
Per creare le opere di presa sul fondo del Lago fu necessario svuotarlo di 234 milioni di metri cubi di acqua: un’opera immensa e devastante che cambiò per sempre le sorti di quello che era stato il lago più limpido e trasparente dell’arcobaleno alpino. Il Lago riprese poi vita, riempito con le acque provenienti dal Sarca di Campiglio, attraverso una galleria che taglia longitudinalmente il Gruppo di Brenta, dopo aver visto la mobilitazione dei pescatori per salvare la specie ittica più rinomata – il salmerino alpino- e dopo aver portato alla luce i resti di una foresta sommersa che datata al radiocarbonio permetteva di datare al 1000 a. C. la nascita del Lago. Le temperature dell’acqua cambiarono però per sempre, rendendolo molto più freddo e il limo glaciale delle acque immerse compromise definitivamente la sua trasparenza e limpidezza.
La quota del Lago da 823 mt slm fu portata a 836 mt slm con la costruzione di una diga. Per fortuna il lago non venne mai innalzato alla quota prevista e negli anni ’90 un accordo con Enel portò allo smantellamento della diga. Il lago nella stagione invernale si abbassava però di 50/60 mt slm, per le necessità idroelettriche, creando un paesaggio spettrale e solo nei mesi estivi ritornava al suo livello naturale.
Oltre allo smantellamento della diga fu intrapreso anche un coraggioso progetto di recupero ambientale, unico nel suo genere: non dovendo più innalzarsi il Lago oltre la quota naturale, le aree circostanti nella zona nord sono state rimodellate per costruire una grande spiaggia a prato, pubblica.
L’opera ha ridato dignità al Lago e consentito un rilancio turistico della località.
Nel 2008, in prossimità della scadenza della concessione idroelettrica per lo sfruttamento delle acque del Lago, vennero ridiscusse le condizioni e fissate quote di invaso migliorative.
L’attaccamento della popolazione locale al Lago e la sofferenza patita per le sue irreparabili modifiche hanno costituito una sensibilità per la difesa delle acque che si è tramandata anche alla generazione successiva che non ha mai visto il Lago naturale.
Dopo il recupero ambientale della spiaggia si sono quindi susseguiti negli anni vari investimenti: il recupero si è esteso alla passeggiata lungo tutto il Lago, sono state create tre batterie di servizi igienici, il depuratore dove confluiscono le reti fognarie è sempre sotto controllo, la manutenzione della spiaggia è una delle voci più importanti
per la società comunale SITM, è stato creato il centro ittiogenico per il ripopolamento del salmerino alpino.
Oggi è in fase di approvazione un importante progetto che – usufruendo dei fondi derivati dai sovraccanoni della concessione idroelettrica – prevede un intervento di fitodepurazione delle acque dell’immissario Lambin nel Lago d Bior, congiunto al Lago di Molveno, per debellare un’alga che popola le acque e che fiorisce con i primi caldi estivi, dando una colorazione del tutto innaturale alle acque. Un progetto che dovrà essere realizzato dalla Provincia – proprietaria delle acque - e che costituirà il primo intervento di rinaturalizzazione sulle acque del lago di Bior e di Molveno, dopo più di 60 anni di sfruttamento.
Commento
Il progetto ha ricevuto la menzione speciale nella categoria Architettura, Territorio e Paesaggio, Ingegneria nell'ambito del premio Best Practices for Lake 2014.
Il premio è stato organizzato dall'UNESCO Chair Water Management and Culture - Università per Stranieri di Perugia, ISPRA - banca dati GELSO, Ministero dell'Ambiente e Associazione Idrotecnica Italiana.
Obiettivi
- Recuperare e riqualificare le aree degradate
- Salvaguardare la diversità dei paesaggi
Dimensioni amministrazione
Inferiore a 10.000 abitantiLocalizzazione intervento
Area umidaAmbito
ComuneReferente progetto
Ruggero FranchiSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio
- Turismo
Data inizio lavori
2014-10-01Finanziatore
Comune; Comunità di Valle; Provincia Autonoma di TrentoNote ai finanziamenti
Costo intervento annuale 120.000 euro. Costo intervento fitodepurazione 350.000 euro.
Gli interventi sono finanziati con fondi propri, con quota parte dei sovra canoni della concessione per lo sfruttamento idroelettrico delle acque e con fondi provinciali.