Le torri dell'acqua - Un segno importante nel paesaggio di pianura - Galliera BO -
Abstract
Il progetto ha interessato nove torri dell'acqua della pianura nord-bolognese, manufatti di archeologia industriale, oggi dimessi, di proprietà dell'Agenzia del Demanio e in gestione ad Hera Bologna, società che gestisce il servizio idrico. I serbatoi pensili, seppur di diversa forma, sono stati progettati e costruiti tra il 1930 e il 1960 dal Consorzio della Bonifica Renana per approvvigionare i centri rurali di acqua corrente. Le torri rappresentano un interessante esempio dell'architettura funzionalista del secolo scorso ed una significativa testimonianza identitaria dello sviluppo sociale ed urbano che ha investito i territori rurali delle campagne della regione: fino alla fine degli anni '60 l'acqua corrente era infatti un privilegio di pochi. Oggi non sono più utilizzati e la proprietà e l'ente gestore hanno avviato un piano di demolizione per la riconsegna allo Stato delle aree nude che prevede un investimento di oltre un milione di euro.
Questi manufatti, veri e propri landmarks nel paesaggio rurale padano, raggiungono l'altezza di 30-40 mt e sono dotati di propri spazi aperti e giardini significativi, ma spesso incolti e degradati. Le torri, costruite dove terminava il territorio urbano, oggi si trovano in aree marginali: all'ingresso degli abitati tra città e campagna; su strade a scorrimento veloce ed in corrispondenza di aree residenziali con funzioni miste; nel tessuto urbano a margine del centro storico; isolate nel paesaggio rurale.
Nel 2007, i comuni dell'Unione Reno-Galliera, in provincia di Bologna, hanno vinto un concorso regionale per finanziare progetti di tutela e valorizzazione del paesaggio per la riqualificazione di aree urbane e periurbane. Il bando, sperimentazione pilota della Convenzione europea del paesaggio, prevedeva che in parallelo ai progetti venissero attivate attività di sensibilizzazione e processi partecipativi rivolti alle comunità locali. I sei comuni hanno presentato una candidatura congiunta per la riconversione dei serbatoi pensili, collocati in aree spesso degradate o abbandonate.
Da problema ad opportunità: progettare una rete intercomunale di spazi pubblici, condividendo con le amministrazioni strade alternative alla demolizione. L'idea di base del progetto è stata sviluppata considerando l'insieme delle torri come nodi di una nuova rete territoriale e paesaggistica, di servizi e spazi pubblici, per i cittadini dell'Unione Reno-Galliera. Per ogni manufatto si sono dunque definite funzioni, possibili forme di gestione - pubblico/privati - e canali di finanziamento.
Nel complesso, si è arrivati a definire nove progetti di trasformazione urbana e paesaggistica, uno per ogni torre, per il recupero del manufatto architettonico e dell'area in modo integrato al contesto urbano, ripensando in modo particolare gli spazi aperti ed il verde e l'accessibilità, ma anche dando indicazioni per le aree adiacenti e sullo sviluppo dei nuovi insediamenti residenziali, ove previsti dagli strumenti urbanistici.
In parallelo alla progettazione sono state organizzate attività di informazione e partecipazione; si è scelto di coinvolgere la comunità locale in itinere, ovvero fase per fase durante lo svolgimento delle attività del progetto, stimolando gli abitanti, la proprietà e i possibili investitori privati ad essere parte in causa nel definire le nuove funzioni pubbliche e gli interventi sul paesaggio con cui recuperare i beni e le aree urbane per riqualificare il proprio ambiente di vita. Il progetto in generale ha quindi considerato il patrimonio dismesso delle torri e delle aree verdi di pertinenza non più come costo pubblico e degrado dello spazio urbano, ma come occasione di riqualificazione degli ingressi e delle aree periferiche dei piccoli e medi centri abitati di pianura sviluppando sviluppa una tematica molto rilevante alla scala locale e regionale.
Il complesso delle attività organizzate ha favorito un processo progressivo di riconoscimento collettivo dei valori culturali, identitari e paesaggistici del territorio locale. Da un lato, la condivisione delle informazioni storiche e delle lotte sociali che le comunità locali hanno dovuto affrontare nel passato per ottenere l'acqua corrente ha fatto sì che i beni siano ora percepiti come parte integrante del patrimonio del territorio. Dall'altro canto, le attività progettuali e partecipative hanno stimolato le stesse comunità a diventare parte attiva nei processi decisionali di trasformazione e valorizzazione del paesaggio urbano.
Commento
Progetto selezionato per la Categoria C - Esperienze di sensibilizzazione e Formazione - nell'ambito della III Edizione del Premio del Paesaggio
Obiettivi
- Recuperare e riqualificare le aree degradate
- Salvaguardare la diversità dei paesaggi
Dimensioni amministrazione
Inferiore a 10.000 abitantiLocalizzazione intervento
Area perifericaAmbito
Comuni - più di uno -Referente progetto
Anna Teresa VergnanaSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio