Sistema dei giardini lungo il percorso storico artistico del Canale Navile
Abstract
Il progetto riguarda la realizzazione di percorsi pedonali con tratti ciclabili lungo il Canale Navile
e costruzione di arredi artistici per i parchi che si innestano sull'asta fluviale realizzati, nell'ambito di iniziative sociali, con il recupero e la trasformazione di materiali poveri o di scarto. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Bologna e l'Associazione Terra Verde O.N.L.U.S., attraverso il co-finanziamento di una fondazione bancaria (Fondazione del Monte 1473).
Gli obiettivi prioritari sono stati i seguenti:
- restituire percorribilità agli antichi tracciati che affiancavano il corso del Canale Navile (che fino all'inizio del secolo XX collegava il capoluogo emiliano al fiume Reno e, di conseguenza, al mare);
- collegare, sotto il profilo della mobilità sostenibile, il centro storico con il sistema del verde del quartiere Navile e con il territorio di un comune contermine;
- arricchire i parchi che si innestano sul tracciato di elementi architettonici di qualità realizzati mediante il metodo di “scuola cantiere”, attività rivolta a ragazzi in condizione di disagio.
L'associazione Terra Verde, infatti, fin dal 1987 rivolge la propria attività a giovani in condizione di esclusione sociale con la finalità di poterli inserire, al termine dei percorsi formativi, nel mondo del lavoro.
La prima parte del progetto è stata rivolta alla riapertura dei percorsi (pedonali con tratti ciclabili) che costeggiano il canale, collegando il cuore di Bologna all'estrema periferia, a implementare la già ricca rete dei percorsi ciclo-pedonali che caratterizzano la città.
É stato infatti possibile collegare il centro cittadino al confine comunale settentrionale attraverso il recupero delle vecchie alzaie (superando peraltro "in sicurezza" il sistema del fascio di binari della stazione centrale di Bologna) e, nel contempo, valorizzazione il sistema delle aree verdi lungo il corso d'acqua. Oltre al recupero del sottopasso ferroviario, chiuso da decenni ma strategico nell'ottica della mobilità sostenibile, sono stati realizzati attraversamenti pedonali "sicuri" di alcune strade ad alto scorrimento (in modo da mettere a sistema varie aree verdi che si concentrano sulle due rive del canale) e realizzate passerelle pedonali sul corso d'acqua in modo da collegarne le due sponde e consentire innervamenti sulle altre piste ciclabili che permettono di raggiungere le varie zone urbanizzate del quartiere.
In questo modo, è stata garantita una accessibilità ciclabile al centro storico fino dal confine settentrionale del territorio comunale, nonché il raccordo con un percorso ciclabile esistente che, sempre utilizzando come direttrice la rete dei canali (in questo caso il Canale di Reno), permette di raggiungere la periferia ovest di Bologna e il territorio del Comune di Casalecchio di Reno, nella zona pedecollinare.
Alle opere più strettamente infrastrutturali e al recupero di alcune aree degradate, trasformate in verde pubblico fruibile, si sono aggiunte singolari opere di arredo urbano, 6 realizzazioni artistiche che sono state integralmente eseguite da ragazzi italiani e stranieri, segnalati dai servizi sociali, in condizione di difficoltà legata a flussi migratori o di particolare disagio familiare.
Un ulteriore obbiettivo del progetto è stato quindi quello di promuovere attività di integrazione ed inserimento lavorativo ed al tempo stesso di riqualificazione urbana, nell'ottica della politica avviata dall'Amministrazione comunale e nel solco del bando di gara per l'appalto quinquennale della manutenzione del verde pubblico, che ha previsto una consistente premialità nei confronti delle clausole sociali che prevedessero l'inserimento di personale svantaggiato secondo la normativa europea.
Gli arredi tematici hanno coinvolto tre aree distinte:
A. Parco di Villa Angeletti, in cui è stata realizzata una arena per concerti da 200 posti e relative aree di accoglienza e ristoro;
B. Giardino Marinai d'Italia in cui è stata realizzata un'area di ristoro seguendo il tema del mulino ad acqua e della produzione della seta che ha reso celebre Bologna fin dal diciassettesimo secolo;
C. Giardino di Via dei Lapidari, in cui è stata realizzata un'area ludico ricreativa sul
tema della frutta e dell'educazione ambientale legato in concomitanza con l'esposizione universale EXPO2015 con tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Le aree interessate si presentavano carenti di arredi urbani (in un caso in condizione di totale abbandono) e l'intervento proposto ha consentito di realizzare luoghi dedicati ad ospitare eventi e spettacoli ed arricchiti da elementi scultorei.
Gli interventi presentano due elementi di innovazione: il primo riguarda l'impiego dei materiali, provenienti esclusivamente da recuperi di scarti di lavorazione oppure dal riciclo diretto di materiali plastici, ferrosi e legnosi. Il secondo riguarda il tema che accompagna gli arredi, ispirato all'acqua, che lega tutti gli interventi realizzati lungo il canale, in una sorta di masterplan diffuso, con l'intento di realizzare un tessuto connettivo urbano ed extraurbano completamente fruibile.
Obiettivi
- Recuperare e riqualificare le aree degradate
Dimensioni amministrazione
Da 100.000 a 1.000.000 abitantiLocalizzazione intervento
Area urbanaAmbito
ComuneStrumenti di finanziamento
Fondi propriReferente progetto
Chiara CarantiSettori di intervento
- Territorio e Paesaggio
- Mobilità