Una nuova città per le colonie BELLARIA-IGEA MARINA - Rimini -
Abstract
Il progetto vuole rianimare un dibattito sull'area studio, e su situazioni comparabili, che esca dalle banali logiche di riproduzione dei modelli della costa romagnola facendo, al contrario, cogliere l'eccezionalità di queste conformazioni edilizie-spaziali. Si tratta infatti di risorse peculiari per intercettare nuovi turismi ed arricchire l'offerta esistente, offrendo luoghi e strutture del tutto singolari. Il progetto offre nuovi spunti e prospettive per la pianificazione in essere e futura. La Costa Nord della Riviera di Rimini ha, per molti aspetti, il carattere di un luogo irrisolto, come in attesa, e potenzialmente alternativo alle località limitrofe. In termini di sviluppo turistico si presenta più marginale rispetto agli insediamenti sorti fra Rimini e Riccione, possiede una densità inferiore di funzioni legate al loisir, ed è sostanzialmente orientato ad un modello di crescita analogo, ma dalle diverse caratteristiche. La costa nord risente a lungo di un isolamento dato dalla assenza di importanti centri urbani con l'eccezione di Rimini, dove però l'affermarsi del turismo a cavallo del '900 privilegia altre direttrici di sviluppo. La presenza di barriere infrastrutturali, quale la linea ferroviaria, e ancor più quella "naturale" del corso deviato del Marecchia, hanno condizionato fortemente lo sviluppo insediativo di Rimini Nord, segnando il limite dove a lungo si è previsto si fermasse la città. Il progetto affronta un tematica attuale sia livello nazionale che internazionale: le colonie marine come patrimonio storico culturale dal grande valore identitario, elementi caratteristi delle fasce territoriali costiere. Oltre ad essere un patrimonio storico-culturale di grande valore identitario, le Colonie marine rappresentano una delle peculiarità del paesaggio costruito della riviera romagnola. Si tratta di un insieme costituito da circa 245 edifici e da circa 1.500.000 mq di aree, dislocati fra Cattolica e Marina di Ravenna. Viste nel loro complesso, le colonie e ancor più le loro forme aggregate - ovvero le Città delle Colonie - rappresentano una straordinaria occasione nel denso e continuo tessuto urbanizzato della costa per la loro valenza ambientale e per le potenzialità di recupero e rifunzionalizzazione.
Il concept del progetto si fonda sui tre riconoscibili paesaggi tutt'ora esistenti nell'area, anche se in parte negletti, caratterizzati dalla marcata orientazione longitudinale:
1) il paesaggio marino, caratterizzato dal lungomare carrabile, dall'arenile, dalle scogliere e dal fronte delle colonie, che disegna uno skyline pressoché omogeneo lungo la costa;
2) il paesaggio infrastrutturale, definito dalla linea a binario unico della ferrovia, che, attualmente, si configura come un retro degradato e marginale per entrambi gli insediamenti presenti sui due lati;
3) il paesaggio del tessuto residenziale di bassa densità, spesso associato a interstizi vuoti, a superfetazioni abusive e a serre provvisorie prive di qualsiasi valore identitario.
L'idea di base consiste nel riprendere questi scenari esistenti e proiettarli all'interno della Città delle Colonie, come elementi propulsori di riqualificazione e di riscoperta di identità, capaci di ricucire e integrare le realtà insediative oggi prive di dialogo. Il paesaggio agricolo, nuovo segno distintivo della spina verde urbana, che incide sulle connessioni trasversali mare-entroterra, valorizzandole e restituendo loro la percezione del territorio e che riconverte il bordo ferroviario a nuovo fronte della città delle colonie. Grazie ad elementi di forte direzionalità percettiva, come filari o frutteti, creerà varchi non solo fisici, ma anche visivi e sensoriali. Il paesaggio fluviale "sfocia" fino al mare, penetrando dentro il parco del lungomare e nei grandi spazi aperti pubblici che vi si affacciano, creando spazi d'ombra e di sosta, avvalendosi del suo carattere più "morbido" e "selvaggio". Il paesaggio dell'arenile diviene ambiente "rinaturalizzato" dove la vegetazione viene ricostruita in relazione anche alla dimensione antropica. Viene dunque recuperato in chiave attuale il senso della componente storica di tale paesaggio, riprendendo l'elemento peculiare dei piccoli rilievi e della vegetazione dunosa, come tentativo di ritornare ad una nuova dimensione della spiaggia, più naturale ed ariosa, e non banalizzata da stabilimenti balneari ordinari. A questa dimensione si intreccia l'intervento sul nuovo lungomare rivitalizzato, che vede prevalere materiali urbani e paesaggi duri e che ricomporrà una nuova trama tra spiaggia, servizi e colonie, che si apriranno su questo spazio lineare con funzioni e attrezzature collettive e per il tempo libero. Il progetto quindi nel complesso propone un approccio diverso da quello usuale per la trasformazione dei complessi delle colonie, che vede prevalere un disegno complessivo di più ampio respiro in grado di cogliere le grandi potenzialità di questa parte di costa fortemente discontinua rispetto al modello turistico prevalente. Sviluppando una proposta attenta anche agli usi e funzioni di carattere collettivo, di comunità, più adeguati.
Commento
Progetto selezionato per la Categoria E - progetti e concorsi di idee - nell'ambito della III Edizione del Premio del Paesaggio
Obiettivi
- Recuperare e riqualificare le aree degradate
- Salvaguardare la diversità dei paesaggi
Dimensioni amministrazione
Da 10.000 a 100.000 abitantiLocalizzazione intervento
Area marina e costieraAmbito
ComuneReferente progetto
Filippo BoschiSettori di intervento
- Turismo
- Territorio e Paesaggio