MONITORAGGIO - MANTA river project

La sperimentazione effettuata lungo l’asta del Po, nelle stazioni di Isola Serafini (Pc), Boretto (Re), Pontelagoscuro (Fe) e Po di Goro (Fe) ha ottenuto un primo risultato nella conferma della validità delle procedure:

  1. di campionamento già previste in mare per la Marine Strategy e adattate da ARPAE Daphne per le acque interne. È stata infatti utilizzata una rete tipo “manta”, costruita appositamente per operare nello strato superficiale della colonna d’acqua, avente un vuoto di maglia di 330 μm.
  2. di analisi quali-quantitative effettuate dal Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente della Sapienza Università di Roma, attraverso l’utilizzo di spettroscopia d’immagine operante nell’intervallo spettrale 1000-2500 nm. Tale tecnica era stata usata in precedenza per campioni di microplastiche proveniente dall’ambiente marino, ma il riconoscimento morfologico delle particelle, l’identificazione delle materie prime e la quantificazione sono stati effettuati senza alcun ostacolo anche per le acque interne.

Il secondo obiettivo raggiunto è stato il riconoscimento delle particelle plastiche, delle materie prime che le componevano, della morfologia che presentavano e dell’eventuale correlazione tra la morfologia e la materia prima utilizzata. Le prime indicazione quantitative, che andranno confermate con successive campagne di monitoraggio, indicano la presenza di microplastiche per unità di volume (m3) comprese tra 2,06 a Isola Serafini e 8,22 a Boretto. Le microplastiche campionate nelle quattro stazioni presentano differenze significative sia per le materie prime che le compongono che per la morfologia delle particelle (frammenti, filamenti, foam, granuli o pellet). Le conferme e le motivazioni di queste variazioni saranno l’obiettivo della successiva campagna di monitoraggio. In questa prima sperimentazione i risultati ottenuti, che vanno a confermare gli esiti di altri studi scientifici europei e internazionali effettuati sui fiumi, sono:

  1. Polietilene (52,3%) e Polipropilene (37,1%) sono i polimeri più abbondanti nella categoria frammento, seguiti da Polistirene ( 4,5%) e Polistirene espanso (3,0%). Tale dato è confermato per tutte le stazioni di campionamento.
  2. I frammenti sono costituiti principalmente da Polietilene e polipropilene (circa il 90%), i due polimeri più richiesti dal mercato, in particolare per la produzione di imballaggi.
  3. I filamenti sono costituiti in particolare da Poliammide, seguito da Polipropilene e Polietilene. Tale categoria è di probabile origine secondaria, derivando dalla degradazione di corde, tessuti e fili da pesca.
  4. I granuli sono costituiti soprattutto da Polipropilene, Polietilene e Polistirene espanso; anch’essi da ritenersi di origine secondaria a seguito di processi di degradazione dei rifiuti plastici di maggiori dimensioni.

I pellet, considerati in base alla loro forma di origine primaria, sono costituiti da Polietilene e PP Polipropilene per circa il 95%. Tale risultato, come nel caso dei frammenti, è in accordo con il fatto che PE e PP sino i due polimeri maggiormente utilizzati nelle industrie.

Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha attivato una collaborazione con ARPAE, struttura Daphne e con l’Università Sapienza di Roma, come enti che già operano da diversi anni sul tema. Inoltre ARPAE è capofila per la sottoregione mar Adriatico per l’attuazione della Direttiva per la strategia marina.

Tutela del paesaggio, Tutela o ripristino degli ecosistemi, Introduzione o miglioramento dei sistemi di gestione ambientale, Riduzione dei fattori di pressione sulle acque
Sviluppo di un mercato di beni e servizi sostenibili, Riduzione degli impatti ambientali delle attività produttive
Collaborazioni tra soggetti pubblici che esercitano competenze concorrenti o coordinate o di diversi livelli territoriali

Il progetto è stato presentato nel comune di Monticelli d’Ongina (Pc), mediante una conferenza stampa dove hanno partecipato, oltre ai partner del progetto, alcuni amministratori locali dei territori dove è avvenuto il campionamento.

Divulgazione delle attività attraverso siti internet, Partecipazione attiva della comunità locale e dei destinatari nella fase di progettazione degli interventi

Essendo una prima sperimentazione riguardante un tema delicato e ancora poco conosciuto come il contributo fluviale delle microplastiche all’inquinamento marino, è stato reclutate personale altamente qualificato sia per il campionamento che per l’analisi.

Reclutamento di personale specializzato

Il progetto ha rappresentato una sperimentazione, alla quale farà seguito una campagna di monitoraggio più completa.

Integrazione della componente ambientale nelle altre politiche dell’ente, Avvio di nuovi progetti d'implementazione

Quando il progetto raggiungerà una fase più matura della raccolta e analisi dei dati qualitativi e quantitativi delle microplastiche in Po, verranno pubblicati i principali risultati ottenuti dal progetto.

Disponibilità a rispondere telefonicamente o via e-mail a quesiti specifici, Produzione di documenti e rapporti sull'attività svolta